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Siamo mai stati sulla Luna?

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Siamo mai stati sulla Luna?

Sei mai stata sulla luna?

Prendendo a prestito il titolo di un romantico film di Paolo Genovese del 2015 con la bellissima Liz Solari e il “fattore” Roul Bova, in occasione della ricorrenza dello sbarco sulla luna, tornano di attualità le teorie che descrivono quell’evento come un gigantesco complotto organizzato dagli Stati Uniti.

Una prima teoria fu avanzata da Bill Kaysing, uno scrittore che lavorò per l’azienda Rocketdyne che fornì molti dei componenti dei motori a razzo per la NASA, fino al 1963.

Kaysing affermò nel 1976 che lo sbarco fu semplicemente filmato e che fu Stanley Kubrik a girare il video in virtu’ dell’esperienza maturata con 2001: Odissea nello Spazio.

Che sciocchezza continuare ancora a negare il primo sbarco dell’uomo sulla Luna. Chi lo fa sfrutta l’ingenuità delle persone solo per trarne profitto, come scrivere un libro o girare un documentario” ha affermate invece Piero Angela in una recente intervista.

Ho seguito in prima persona da giornalista molte missioni Apollo che hanno portato gli essere umani sulla luna – ha continuato – e quel giorno è stato molto emozionante: per la prima volta nella storia, l’uomo ha poggiato i piedi sulla Luna“.

Andare sulla Luna è qualcosa che gli esseri umani hanno sempre immaginato di fare. Quando poi ci si è riusciti – ha ricordato Angela – è stato come un sogno che si realizzava. Oggi invece sappiamo che sulla Luna potremmo andare e ritornare anche solo in una settimana“.

Mezzo secolo fa era qualcosa di impensabile. Poi ogni volta che una missione con equipaggio partiva era sempre una grande emozione perché tutti eravamo consapevoli del gran rischio che gli astronauti si assumevano – ha concluso – è stato così anche per l’Apollo 11 ed è anche per questo che le cosiddette teorie negazioniste, quelle secondo le quali l’allunaggio del 20 luglio del 1969 sarebbe stata solo una montatura, possono fare solo rabbia”.

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Queste teorie continuano a circolare.

Non c’è da stupirsi visto che c’è chi sostiene che la Terra è piatta.

Dal 1969 sono stati scritti molti libri, girati documentari e inchieste televisive che hanno cercato di avvalorare la tesi del non sbarco.

Occorre però ricordare che in quella storica operazione furono direttamente impiegate 18 mila persone: se davvero lo sbarco fosse stato pura fantascienza, qualcuno, prima o poi, avrebbe parlato.

E allora?

La verità a taluni pare molto più semplice.

Nell’eventualità di un fallimento dell’allunaggio, Richard Nixon – un presidente Usa molto ferrato nei complotti tanto che fu poi costretto a dimettersi per il caso Watergate – aveva davvero predisposto una specie di piano B da mettere sul tavolo in caso di necessità.

Mai come in quel momento, infatti, la Casa Bianca aveva bisogno di distogliere l’attenzione del mondo dalla guerra nel Vietnam che si combatteva, ormai, da nove anni.

Nixon si era, quindi, rivolto alla Nasa per accelerare i tempi dello sbarco lunare ma Houston non sembrava ancora del tutto pronta alla grande impresa.

Ecco, allora, la soluzione di ripiego suggerita da Donald Rumsfeld, stretto collaboratore del presidente e futuro segretario alla Difesa di George W. Bush: Armstrong, Aldrin e il terzo astronauta dell’Apollo 11, Collins, che non mise il piede sulla Luna, avrebbero in ogni caso orbitato attorno alla Terra mentre, da un set cinematografico, sarebbe stato trasmesso un allunaggio ricostruito.

Il film del finto sbarco venne effettivamente girato dalla Metro Goldwin Meyer negli studios di Londra sotto la regia di Stanley Kubrick che in materia era davvero il numero.

I protagonisti di questo piano B furono tre agenti della Cia che poi finirono in Vietnam così come della Cia erano tutti i componenti della troupe messa in piedi in riva al Tamigi.

Ma fortunatamente non ci fu alcun bisogno di ricorrere al falso d’autore e di quel film di Kubrick non abbiamo saputo piu’ nulla.

Pare non sia restata neppure l’impronta di un piede umano sulla finta superficie lunare degli studios londinesi.

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Oggi è difficile credere che quel giorno sia stata soltanto una messa in scena, tanto più che, come ha affermato Umberto Eco “convincere 400.000 persone al silenzio sarebbe stato più difficile che mandare realmente gli astronauti sulla Luna”.

Ma è altrettanto difficile non credere che alcune teorie complottiste possano avere fondamento.

A confutare ad esempio quelle che oggi vengono definite le miriadi di supercazzole inventate dalla Nasa durante questi 50 anni, c’è il fotografo e regista Massimo Mazzucco che con il suo documentario American Moon, regala due ore di plausibili confutazioni sulla verità ufficiale dello sbarco sulla Luna.

Nessuno tra i fotografi professionisti intervistati da Mazzucco – tra i quali Toni Thorimbert e Peter Lindbergh – sulle caratteristiche tecniche delle immagini della diretta dello sbarco sulla Luna è riuscito a spiegare la stranezza di tutti quei frames sull’allunaggio se non con la loro realizzazione in uno studio fotografico.

Ma allora ci siamo stati o no sulla Luna?

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