Home Arezzo Ancora tensione in via Piave: “un altro atto intimidatorio, comparsa la scritta ‘Oxfam raus’ fuori dalla sede”

Ancora tensione in via Piave: “un altro atto intimidatorio, comparsa la scritta ‘Oxfam raus’ fuori dalla sede”

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Ancora tensione in via Piave: “un altro atto intimidatorio, comparsa la scritta ‘Oxfam raus’ fuori dalla sede”

Nuovo atto intimidatorio stamani in via Piave ad Arezzo fuori dalla sede cittadina di Oxfam, dove nella notte è comparsa la scritta “Oxfam raus”. A denunciarlo la stessa associazione.

“Si tratta di un atto che si commenta da solo e non vogliamo enfatizzare, ma che resta grave e denunceremo a breve alla autorità competenti, soprattutto dopo l’inaccettabile episodio che alla vigilia di Natale aveva visto la comparsa di volantini xenofobi diretti alla comunità straniera che vive e lavora a Saione – ha detto il direttore dei Programmi in Italia di Oxfam, Alessandro Bechini.

A questo clima di intolleranza continueremo ogni giorno a contrapporre senza paura l’impegno dei nostri operatori che offrono, attraverso il nostro Community Center, un aiuto concreto a tante famiglie straniere e italiane in difficoltà. Convinti che l’unico modello possibile sia quello di una società aperta e inclusiva, ispirata a valori di convivenza positiva e solidarietà”.

“E’ avvilente che in un 2020 appena iniziato, ci si debba già trovare a esprimere solidarietà a un’organizzazione che ha subito un atto razzista. L’ennesimo episodio che conferma il perdurare, per non dire il dilagare di un clima preoccupante che stiamo combattendo da tempo e che continueremo a contrastare con tutte le nostre forze”. Così la vicepresidente della Regione Toscana e assessore alla cultura, Monica Barni, dopo l’episodio avvenuto la notte scorsa ad Arezzo ai danni della Ong Oxfam.
“Agli amici di Oxfam – prosegue Barni – dico che continueremo a stare al loro fianco, così come lo saremo con tutti coloro che sono dalla parte giusta: quella che dà riposte alla povertà, alla richiesta di futuro dei più fragili, al fenomeno epocale delle migrazioni. E andremo avanti con il nostro lavoro costante per impedire che l’ideologia razzista possa diffondersi sui muri delle città, come sui siti o nelle attività e nelle parole di chi vuole rimettere gli orologi indietro ad un tempo che non può e non deve ritornare più. In una società che sembra vocata a dimenticare e ignorare – conclude -, se c’è qualcosa da disimparare, è proprio il razzismo”.