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Arezzo calcio, Ghinelli: “primo obiettivo, tutelare la categoria. Ma devo prevedere tutti gli scenari”

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Arezzo calcio, Ghinelli: “primo obiettivo, tutelare la categoria. Ma devo prevedere tutti gli scenari”
Alessandro Ghinelli

Arezzo calcio, l’aggiornamento del sindaco Ghinelli dopo l’assemblea dei soci
“Primo obiettivo, tutelare la categoria. Ma devo prevedere tutti gli scenari”

Nota stampa del sindaco Alessandro Ghinelli.

“Siccome ho sempre pensato che chi ha più testa deve usarla, non voglio trascinare l’Arezzo calcio e il suo futuro nelle sabbie mobili di una campagna elettorale cominciata come temevo, con toni da propaganda e polemiche strumentali. Anche sulla nostra squadra.
Però a tutto c’è un limite. Leggere in un comunicato stampa a firma Pd, che il sindaco rema contro e che propone alla città affronti e sciagurati programmi, è risibile. Come è volgare, surreale e inverosimile attribuire a fantomatici consiglieri del sindaco speranze di fallimento della Ss Arezzo.

Nonostante sia abituato a questo clima corrosivo prima delle elezioni, resto basito dal fatto che tre consiglieri comunali del Partito Democratico si siano presi la licenza di sposare una posizione del genere, al punto che mi viene il sospetto che quelle cose non le abbiano scritte loro ma ci abbiano solo messo il cappello. E che quelle righe non le abbiano lette bene, perché mettersi a sponsorizzare un personaggio dell’organigramma amaranto, in un momento delicato come l’attuale, è fuori luogo, fuori tempo e di cattivo gusto. Non solo, noto che un paragrafo del comunicato stampa originario è stato maldestramente tagliato nel primo pomeriggio, con una toppa che come sempre si rivela peggiore del buco.

Di fronte a un autogol del genere, che si commenta da solo, voglio aggiungere un altro paio di precisazioni a poche ore dall’assemblea dei soci di stamattina. Ribadisco di essere in contatto stretto con il presidente Giorgio La Cava, il quale continua a manifestarmi il suo ottimismo per il buon esito delle trattative in corso. Ribadisco pure che farò tutto quanto è in mio potere per tutelare il titolo sportivo e la categoria professionistica che due anni fa abbiamo salvato tutti insieme: amministrazione comunale, tifosi, Orgoglio Amaranto, soci fondatori della Ss Arezzo e imprenditori locali, che della battaglia totale sono stati protagonisti attivi e che sto stimolando di nuovo da settimane, riscontrando quella apertura sempre venuta a galla nei momenti d’emergenza.

Per senso di responsabilità, però, devo anche preparare la città a una seconda opzione, che riguarda una ripartenza dai dilettanti. Un sindaco, specie in un periodo storico come questo, di grande sofferenza economica per la crisi legata all’emergenza Covid e a soli due anni dal precedente salvataggio del club amaranto, non può esimersi dal valutare ogni scenario. In virtù di ciò ho spiegato in consiglio comunale che c’è un gruppo di imprenditori locali disposti a valutare la gestione di una società pulita, sgravata dei costi di gestione e dei debiti attuali, anche a costo di ripartire da una categoria inferiore. Non sono corvi né avvoltoi. Il fatto è che purtroppo la situazione finanziaria attuale è quella che è e questo non è imputabile né al sindaco, né alla gente, né a possibili acquirenti.

Concludo con l’augurio che il presidente La Cava riesca a condurre in porto una delle trattative in piedi per la cessione del pacchetto di maggioranza. E ai gruppi della curva Minghelli, dopo aver letto gli striscioni in giro per la città, garantisco che di chiamate ne sto facendo tante, esattamente come due anni fa. L’Arezzo calcio, lo dimostrano la battaglia totale, le concessioni dello stadio e dell’impianto delle Caselle, una priorità lo è e lo è sempre stato, perlomeno per questo sindaco”.