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Associazione Imago, una mostra fotografica “Luci e Ombre”

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Associazione Imago, una mostra fotografica “Luci e Ombre”

Dal 25 Gennaio la Galleria Spazio Imago ospita la mostra “Luci e Ombre”. L’esposizione rappresenta il momento conclusivo del corso di fotografia tenuto dall’Associazione Imago per i nuovi soci, cui è toccato l’arduo compito di interpretare un tema che nell’ apparente semplicità rivela la sua complessità.

Trentasei le opere esposte, tutte diverse fra di loro per tecnica di esecuzione e interpretazione del soggetto. Le luci e le ombre prendono forma attraverso i volti di uomini e donne, le solitudini di paesaggi e di ambienti che non consentono alla presenza umana di assumere fisionomia o consistenza. Luci e Ombre declinati come sinonimi di violenza e rinascita, paura e speranza, mistero e rivelazione. Luci e Ombre rappresentano la necessità di affrontare temi sociali, ma anche la possibilità di rivelare le sensazioni più intime e quindi ineffabili.

Se, come afferma Stiva in Anna Karenina, “tutta la varietà, tutta la delizia, tutta la bellezza della vita è composta d’ombra e di luce”, fotografare le luci e le ombre significa suggellare in un’ immagine la complessità del reale, cogliere il contrasto che denota l’essenza stessa del soggetto. Chi lo fa è chiamato a compiere uno sforzo che necessariamente trascende la pura téchne. Il fotografo è parte stessa di quella realtà e non può non restituire attraverso degli scatti le proprie luci e le proprie ombre che inevitabilmente definiscono i contorni delle immagini. La realtà rappresentata attraverso la fotografia è filtrata dal punto di vista emotivo dell’autore ed è questo che rende un semplice scatto una manifestazione artistica che ha tutta l’urgenza di comunicare al di là delle barriere del linguaggio verbale.

Come ogni forma d’arte, la fotografia non si sottrae al dialogo col pubblico e la mostra si pone l’obiettivo di coinvolgere lo spettatore in un confronto serrato non solo con le componenti fisiche, ma anche invisibili a cui ciascuna foto rimanda. Il fruitore dell’opera diventa così parte produttiva, integra l’opera stessa con il proprio bagaglio emotivo. L’invito rivolto allo spettatore è quello di riuscire a guardare oltre l’immediato contrasto del chiaroscuro, nel tentativo di cogliere le sfumature attraverso le quali gli opposti dialogano e si sovrappongono, scoprendo, magari, che i confini tra luci e ombre non sono sempre così marcati.