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Bibbiena: esce il bando per l’assegnazione delle case popolari

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Bibbiena: esce il bando per l’assegnazione delle case popolari
MATTEO CAPORALI

Sabato 1° Febbraio uscirà il bando di assegnazione per le case popolari. Chi ne ha i requisiti giusti ( per esempio Isee sotto i 16.500 euro) ha 60 giorni di tempo per fare richiesta al comune. Bibbiena ha a disposizione 77 alloggi popolari tutti occupati, ai quali da Settembre se ne aggiungeranno altri 8 entrati a seguito della partecipazione ad un bando della Regione Toscana.

Ad annunciarlo è il Vice Sindaco Matteo Caporali che commenta: “Un momento importante per il Comune. La casa è un bene primario ed è essenziale per parlare di integrazione. La casa è al centro della vita sociale di un paese. Ma con questo bando inizia anche un nuovo corso sul fronte delle case popolari, un nuovo corso che si contraddistingue sul piano dell’equità, del rispetto delle regole e della verifica puntuale da parte del comune. Elementi questi che, al di là delle facili polemiche, parlano di una società più giusta. E questo è un valore importante”.

Vediamo nel dettaglio cosa prevedono le nuove regole.

Il Comune di Bibbiena ha recepito di recente il nuovo regolamento regionale che modifica le regole di accesso agli alloggi di edilizia popolare puntando sull’equità. In sostanza si mettono sullo stesso piano le richieste dei cittadini italiani, comunitari ed extracomunitari per quanto riguarda la documentazione richiesta e le verifiche puntuali fatte attraverso anche i consolati sulle case di proprietà detenute nei paesi di provenienza.

A questo si aggiunge una più attenta attività di controllo sulle case popolari nel tempo per comprendere se la macchina degli aiuti funziona davvero o si limita ad essere una prassi assistenzialistica.

Su questo il Vice Sindaco Matteo Caporali è molto chiaro: “Le case popolari servono nei momenti di bisogno effettivo, di urgenze legate a problemi economici dei nuclei familiari. Se una famiglia rimane per vent’anni in un alloggio popolare significa che la macchina del sociale ha fallito completamente. In sostanza, chi ha già una collocazione verrà sottoposto ad ulteriore verifica delle condizioni attuali della famiglia”.

Verranno quindi intensificati i controllo per valutare lo stato reale ed attuale delle 76 famiglie che oggi sono collocate negli alloggi popolari. “Questo perché ci auguriamo vivamente – conclude Caporali – che in questi anni le condizioni dei suddetti nuclei sia cambiata in meglio.

Presso l’ufficio del Sociale ( che si trova temporaneamente presso la Biblioteca Giovannini), sarà possibile chiedere informazioni utili per la compilazione della domanda.