Home Arezzo Candidatura a capitale italiana della Cultura, Pd all’attacco: “dal sindaco solo fuffa”

Candidatura a capitale italiana della Cultura, Pd all’attacco: “dal sindaco solo fuffa”

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Candidatura a capitale italiana della Cultura, Pd all’attacco: “dal sindaco solo fuffa”
Piazza Grande - Arezzo

“Curioso leggere le dichiarazioni del sindaco a proposito dell’inclusione della nostra città fra le candidate a Capitale italiana della Cultura. Ben inteso, crediamo che per Arezzo questa possa essere davvero un’opportunità da cogliere, ma il bello viene adesso. A giorni infatti il Comune dovrà preparare un dossier molto curato per cercare di battere la concorrenza di importanti centri nazionali” questo il commento del Pd, in una nota.

“Candidarci – precisa il segretario del Pd di Arezzo Alessandro Caneschi – ci sembra, più che un traguardo, un atto dovuto nei confronti della bellezza e del valore culturale della nostra terra che di certo non ha scoperto Ghinelli. Sconsiglierei pertanto al sindaco di pavoneggiarsi dietro un risultato che non c’è. Il risultato dell’inclusione nella lista delle città candidate è stato raggiunto riempiendo un modulo di tre pagine e inviandolo per email. Crediamo che il bello venga adesso, sì perché in questi giorni dovrà essere elaborato un progetto vero e proprio.

Il sindaco aveva detto di aver appreso dell’inclusione, non vorremmo che avesse atteso questa notizia per produrre qualcosa di concreto e non solo tre paginette per rendere competitiva la nostra città in questa sfida. Da parte nostra facciamo i migliori auguri all’amministrazione comunale che, considerato lo smantellamento dell’Ufficio Cultura, dovrà far lavorare su questo dossier la Fondazione Guido d’Arezzo. Pensiamo tuttavia che il grosso del lavoro sia stato fatto, dal restauro del Teatro Petrarca, a quello della Fortezza fino a quello di Piazza Grande, tutte opere realizzate grazie alle precedenti amministrazioni di centrosinistra. CI domandiamo invece quale sia in fatto di cultura l’idea dell’attuale giunta di centrodestra, aldilà delle maxi spese per un festival con scarse ricadute sul territorio”