Home Arezzo Confartigianato: “usare la carta è danneggiare l’ambiente? Fake news. Va fatto in maniera consapevole. La pubblica amministrazione dia il buon esempio”

Confartigianato: “usare la carta è danneggiare l’ambiente? Fake news. Va fatto in maniera consapevole. La pubblica amministrazione dia il buon esempio”

0
Confartigianato: “usare la carta è danneggiare l’ambiente? Fake news. Va fatto in maniera consapevole. La pubblica amministrazione dia il buon esempio”

La filiera della carta, un settore che crea lavoro e non danneggia l’ambiente
Baldi: “I numeri ne confermano l’importanza sfatando gli stereotipi. La PA deve dare il buon esempio”

La carta è green, rappresenta un’importante filiera, dà lavoro e contribuisce all’export. E può convivere benissimo con il digitale.

“Oggi si è diffuso lo stereotipo che usare la carta significa danneggiare l’ambiente- spiega Maurizio Baldi, presidente provinciale di Confartigianato Comunicazione e presidente nazionale di Confartigianato Grafici – ma si tratta di una fake news, perché usare la carta non vuol dire danneggiare l’ambiente, semmai bisogna dire che va usata in maniera corretta e consapevole, oggi vi sono certificazioni che garantiscono un prodotto senza cloro e proveniente da foreste coltivate dove per ogni albero abbattuto ne vengono ripiantati altri 7. Dunque – prosegue – non è vero che usando carta si demoliscono le foreste, oggi in Italia le foreste si stanno invece ampliando, ma va ribadito che occorre coltivare il bosco e trattarlo nella maniera giusta. In questo senso le nuove certificazioni offrono tutte le garanzie – continua Baldi – tanto che una certificazione come FSC, è stata approvata anche dalle associazioni ambientaliste.”

Ma oltre il pregiudizio da sfatare, vi sono altri aspetti, di grande importanza, da tenere in considerazione.

“La carta è un prodotto di eccellenza del made in Italy e rappresenta anche una colonna dell’economia. Secondo i dati di Confartigianato – sottolinea Baldi – le imprese della carta e della stampa sono oltre 18.000 con circa 156.000 addetti ed un fatturato di 33,5 miliardi. Il 58,1% degli addetti sono occupati in aziende di piccola dimensione, gli artigiani in particolare sono 11.000 e occupano 39.000 addetti. Sono numeri importanti – ribadisce Baldi – che superano, tanto per fare un esempio, quelli del settore dei prodotti elettrici ed elettronici per le telecomunicazioni dove operano 13.435 addetti di cui poco più di un terzo nelle piccole imprese. Sul fronte del commercio estero, negli ultimi dodici mesi, sono stati esportati prodotti della filiera della carta per un valore di 6,9 miliardi di euro, con una crescita del 4,6% nel 2018, mentre è negativo per 5,2 miliardi, il saldo del nostro commercio estero per i devices elettronici.”

L’aspetto ambientale è altrettanto significativo. “Produrre carta – ribadisce Baldi – non ci priva del verde e lo confermano i numeri. Sempre secondo dati di Confartigianato, infatti, dal 1990 al 2015 in Italia la superficie di boschi e foreste è cresciuta di quasi il 22%, a fronte del + 5,2% della media Ue. Inoltre il consumo di carta è compensato dalle ottime performance nelle attività di smaltimento e riciclo, su questo fronte l’Italia è la più virtuosa in Europa. Nel 2018 sono state raccolte e riciclate 3,4 milioni di tonnellate di carta e cartone, quasi il 4% in più rispetto al 2017. E tra il 2010 e il 2016 il volume riciclato è aumentato del 34% rispetto alla media europea del 5,5%. Nel 2018, il tasso di recupero degli imballaggi a base cellulosica è arrivato all’88,8%. Molto meglio di quanto accade con i rifiuti elettronici: in Italia ne ricicliamo soltanto il 34,4%, rispetto alla media europea del 41,2%.”

“La carta dunque ha un futuro – sottolinea Baldi – occorre valorizzare la filiera, puntare sulla qualità made in Italy, fare corretta informazione in materia di utilizzo e smaltimento. Non si risolvono i problemi ambientali – ribadisce – demonizzando la carta, che invece va usata in maniera responsabile, accertando la provenienza della materia prima”. Il futuro delle aziende artigiane specializzate in prodotti e servizi legati alla stampa e alla comunicazione, dai tipografi ai grafici fino ai cartotecnici, è legato ad un nuovo approccio che valorizza l’eccellenza della nostra tradizione manifatturiera, sfruttando l’innovazione tecnologica.”

Quali i filoni da seguire in questo contesto? “Sono quelli che puntano sui fattori emozionali – risponde Baldi – sugli aspetti sensoriali della carta, sulle nobilitazioni di stampa, lavorazioni aggiuntive per un mercato sempre più esigente, ad esempio per quanto riguarda la confezione cartotecnica e il packaging. Questa – conclude il presidente di Confartigianato Grafici – sarà la strada da percorre per valorizzare le nostre aziende tipografiche e grafiche, che ricoprono un ruolo molto importante perché sono tradizione, cultura, storia ma anche economia, business e danno un grande indotto di posti di lavoro e fatturato”.

Quale l’obiettivo dei Grafici di Confartigianato? “Vogliamo rassicurare i privati sul fatto che usare la carta non crea problemi all’ambiente ma soprattutto ci rivolgiamo alla pubblica amministrazione, che dovrebbe dare il buon esempio acquistando materiali cartacei certificati che, garantiscono la tutela dell’ambiente con criteri di rimboschimento e mantengono un’importante filiera assicurando anche un’ottima qualità del prodotto”. Insomma, secondo il Presidente Baldi, carta e web possono e debbono convivere: “Il web non può sostituire il cartaceo e viceversa – ribadisce – sono due modi di comunicare complementari, che devono viaggiare in parallelo”.