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Conferenza Donne Democratiche: “il Comune non può scaricare i campi solari su Terzo settore e volontariato”

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Conferenza Donne Democratiche: “il Comune non può scaricare i campi solari su Terzo settore e volontariato”

Conferenza Donne Democratiche:
“il Comune non può scaricare i campi solari su Terzo settore e volontariato”

Il rischio evidente è che le famiglie non avranno nemmeno questo servizio

I bambini e le famiglie coinvolti sono migliaia. Sono quelli che, dopo
il blocco di scuole e servizi per l’infanzia, contavano sulla
riattivazione, almeno, dei campi solari. Anche questo servizio sembra
destinato a svanire.
L’assessora Tanti ha chiesto al privato sociale e a tutti i soggetti
interessati di presentare un progetto. Un invito. Punto e basta, come
se il problema non fosse del Comune e tutto fosse limitato ad un
rapporto diretto tra famiglia e gestori dei campi solari. In realtà le
linee guida nazionali indicano che il  “gestore” deve garantire
l’elaborazione di uno specifico progetto da sottoporre preventivamente
all’approvazione del Comune specificando tutti gli elementi utili.  E’
quindi evidente che il Comune deve pubblicare un bando che tracci una
cornice eguale per tutti i soggetti e che sia di garanzia per le
famiglie. Senza dimenticare che  i “soggetti interessati” ossia i
Comuni possono attivare i servizi.
Anche quello di Arezzo è chiamato a indicare alcuni elementi
essenziali: quali sono le azioni e le responsabilità, rispettivamente,
dei soggetti gestori e del Comune; quali criteri, nel nome della
trasparenza, usa il Comune sia per l’assegnazione dell’incarico che
dei luoghi. Inoltre deve essere creato un rapporto di stretta
collaborazione con tutti i soggetti (gestori, personale,  famiglie
ecc.) come prevedono le Linee guida nazionali e le indicazioni della
Regione Toscana.
E’ evidente che un semplice invito a presentare un progetto non basta
e che questa scelta sembra voler evitare al Comune ogni responsabilità
sia nella programmazione che nella gestione delle attività. E mancando
elementi indispensabili come questi, è evidente che i campo solari non
ci saranno.
Più che la deresponsabilizzazione istituzionale, sarebbe necessario un
patto territoriale con la collaborazione di tutti coloro che sono
disposti a garantire un servizio oggi più che mai indispensabile ai
bambini e alle loro famiglie. E non pensiamo solo ai campi solari ma
anche alle ripresa delle attività educative e formative a settembre.
Protagonisti ASL, Comune, Ufficio scolastico, dirigenti scolastici,
rappresentanti dei genitori.
L’assessora Tanti non può scaricare sul privato sociale e sul
volontariato responsabilità che sono dell’Amministrazione comunale.
Le linee guida nazionali stabiliscono che i centri estivi possono
essere realizzati dagli enti interessati e quindi i Comuni;  che tutto
il personale assegnato ai campi solari deve essere debitamente formato
(chi si occupa e chi valida la formazione se non l’ente pubblico?). Ci
sono poi domande “aperte” alle quali non può certo rispondere la
singola associazione a sua discrezione: sicurezza legata al Covid 19,
gestione dei minori con disabilità che, sempre per il Covid, hanno
ancora maggior necessità dei servizi.
Riteniamo  che sia necessario prevedere non solo l’apertura dei centri
estivi, ma anche attività rivolte ai minori ed alle famiglie anche nel
mese di agosto. Difficile che questo sia il tradizionale mese di
ferie, tenendo conto di disoccupazione, cassa integrazione, chiusure.
Per questo si ritiene essenziale che l’assessora Tanti e il Comune
attivino progetti su tutto il territorio comunale: dai parchi
cittadini ai luoghi di aggregazione nelle periferie e nelle frazioni
rivolte ai minori e le loro famiglie.

Giuseppina Macrì, Pamela Masini, Donella Mattesini Alessandra
Nocciolini, Rossella Peruzzi, Giulia Travi, Gabriella Salvietti,
Claudia Ugolini
(della Conferenza Provinciale Donne Democratiche)