di Claudia Martini
“Sette studenti sono già rientrati due giorni fa. Altri cinque, invece, sono ancora in Cina. Sono rimasti bloccati lì a causa dello stop ai voli”. Si tratta dei dodici ragazzi del corso di laurea in Lingue del Campus del Pionta di Arezzo da mesi a Wenzhou, grazie a borse di studio proprio dell’ateneo cinese, tra i più importanti del Paese.
E adesso la preoccupazione, a causa del Coronavirus, per loro è tanta.
A dare informazioni sulla situazione il rettore dell’Università di Siena, Francesco Frati, che da noi contattato ha aggiunto: “i cinque ancora in Cina speravano di poter rientrare, ma da ieri, come detto, sono stati bloccati i voli da e per l’Italia, quindi siamo in attesa di sviluppi. Siamo in contatto costante con ognuno di loro, ma la la situazione, per poterli far tornare a casa, al momento è complicata”.
Frati, però, rassicura: “nella città in cui si trovano i nostri ragazzi e anche nell’intera provincia non sono stati registrati, al momento, casi di Coronavirus. Sono a mille chilometri dal focolaio. Inoltre, l’ateneo che li ospita si è premunito di allestire immediatamente un cordone di sicurezza attorno alle strutture. Le probabilità di contagio, quindi, sono attualmente bassissime, quasi nulle”.
Ed ha anche aggiunto: “fino a pochi minuti fa ero al telefono con il presidio ospedaliero locale per chiedere di far visitare i nostri ragazzi. Quelli rientrati sono stati sottoposti a controlli sanitari già in aereo”.
Nella foto, di alcuni mesi fa, i ragazzi dell’Università di Arezzo nell’ateneo cinese.
Intanto il Coronavirus è arrivato anche in Italia. Sono 32 i pazienti ricoverati all’ospedale Spallanzani di Roma.