Home Arezzo Crac Etruria, la vedova D’Angelo: “la mia vita è finita col suicidio di mio marito”

Crac Etruria, la vedova D’Angelo: “la mia vita è finita col suicidio di mio marito”

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Crac Etruria, la vedova D’Angelo: “la mia vita è finita col suicidio di mio marito”

“Sono qui per mio marito e per la sua memoria” queste le parole di Lidia Di Marcantonio oggi in Tribunale ad Arezzo. La donna è la vedova di Luigino D’Angelo, il pensionato suicida nella sua abitazione di Civitavecchia, in provincia di Roma, nel 2015. Un gesto estremo dettato dalla disperazione per aver perso tutti i risparmi col decreto Salvabanche.

La donna quest’oggi ha testimoniato al processo per il crac dell’ex Banca Etruria.

Venticinque gli imputati, tra ex amministratori e dirigenti.

“La mia vita è finita su quelle scale dove ho visto mio marito appeso. Dopo la sua morte sono stata chiusa in camera per nove mesi e ho perso dieci chili” ha detto ancora la donna che ha raccontato come il marito dicesse sempre al consulente di investire e custodire il “gruzzoletto” per la pensione e come ci fosse fiducia quando accettarono di investire tutto “in un buon prodotto”. Ma che un giorno, in seguito ad una lettera che diceva come l’investimento non fosse adeguato al loro profilo, erano tornati in banca. “Ma un altro impiegato aveva spiegato che era una lettera di routine”.

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