Home Arezzo Il Consigliere regionale Paolo Marcheschi (Fdi) chiede una commissione d’indagine sulle Rsa toscane

Il Consigliere regionale Paolo Marcheschi (Fdi) chiede una commissione d’indagine sulle Rsa toscane

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Il Consigliere regionale Paolo Marcheschi (Fdi) chiede una commissione d’indagine sulle Rsa toscane

“Sono settimane che ripetiamo che ai medici e infermieri non erano state date mascherine protettive e guanti in lattice e abbiamo detto che, soprattutto, le Rsa erano i luoghi dove c’era maggiore preoccupazione per le misure da adottare, visto che nelle varie case di riposo è difficile poter far rispettare le regole di distanza tra i pazienti. Le ordinanze regionali sono arrivate in ritardo, i contagi sono esplosi, i nostri nonni, le persone più deboli, sono stati poco protetti e i più esposti: 667, 509 tra gli ospiti e 158 tra gli operatori (dati di 4 giorni fa), sono risultati positivi al Covid-19. Perciò chiederò al Presidente del Consiglio regionale Giani una Commissione d’indagine sulle Rsa -dichiara il Consigliere regionale Paolo Marcheschi

E’ necessario indagare, valutare e capire se ci sono state delle responsabilità, la Commissione è finalizzata proprio a questo, per capire se è successo qualcosa. Se le ordinanze sono state efficaci, tempestive e se i responsabili delle singole Rsa le applicate in modo dovuto. Perché operatori di servizio e infermieri sono rimasti per troppo tempo senza mascherine e guanti, e senza essere sottoposti a tamponi. La Commissione deve agire in tempi brevi e verificare se sono stati fatti controlli a tempo debito o si è intervenuti soltanto ad emergenza conclamata. Nell’Asl Toscana nord ovest, tra Versilia, Lucchesia e provincia di Massa Carrara, 211 ospiti positivi e 53 operatori. Nell’Asl Toscana centro, tra Firenze e Pistoia, 203 ospiti positivi e 53 operatori. Nell’Asl Toscana sud est, tra Grosseto, Siena, Arezzo, 148 positivi tra pazienti e operatori”.

In Toscana, sono 322 le Rsa. Il 12 marzo l’ordinanza regionale aveva vietato l’accesso ai familiari, solo dopo il 23 marzo è iniziata la distribuzione di dispositivi di protezione individuale agli oltre 8.400 operatori sanitari.