Home Arezzo Incidente in A1, il camionista era positivo al Coronavirus. Soccorritori in sorveglianza domiciliare

Incidente in A1, il camionista era positivo al Coronavirus. Soccorritori in sorveglianza domiciliare

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Incidente in A1, il camionista era positivo al Coronavirus. Soccorritori in sorveglianza domiciliare

Un uomo arrivato al Pronto Soccorso dell’Aou Senese per incidente stradale con politrauma è risultato positivo per COVID19. Si tratta di un paziente coinvolto in un incidente stradale avvenuto, ieri (venerdì 6 marzo), sul tratto aretino dell’A1, all’altezza di Badia al Pino, e proveniente dall’Emilia-Romagna, arrivato in elisoccorso per politrauma con codice 1, quindi una situazione di massima urgenza. L’incidente aveva coinvolto un mezzo pesante che trasportava piastrelle e l’autista era rimasto incastrato nell’abitacolo.

L’uomo è stato immediatamente preso in carico dal Pronto Soccorso dell’ospedale Santa Maria alle Scotte, è stato stabilizzato e subito sottoposto a tampone in via precauzionale. I professionisti del Pronto Soccorso che lo hanno avuto in cura hanno seguito, sin da subito, le precauzioni di sicurezza, igiene e protezione personale.

Il paziente, arrivato già con la mascherina protettiva, che ha mantenuto durante tutto il percorso in ospedale, è stato ricoverato in un box singolo in isolamento preventivo e poi, subito dopo il responso del test effettuato presso la Microbiologia e Virologia, è stato trasferito in Malattie Infettive e tutti gli ambienti sono stati sanificati, come da procedura. E’ quindi il quarto paziente ricoverato alle Scotte di Siena con COVID19. Sono state rispettate le procedure previste per il trattamento di pazienti con sospetto COVID19.

L’equipaggio che lo ha soccorso ed i poliziotti, come tutti i contatti di ogni caso, sono stati messi in sorveglianza domiciliare.

«E’ la prima volta in cui il nostro ospedale si confronta con un caso del genere, una bella prova di reazione – afferma Valtere Giovannini, direttore generale – a dimostrazione che il nostro è un ospedale che non si ferma impaurito ma che continua a svolgere la sua funzione di secondo livello, capace di agire in sicurezza, perché il diritto del cittadino ad essere curato in situazioni di emergenza e urgenza viene prima di tutto, con tutte le precauzioni del caso. E’ stata una prova di esercizio importante – conclude Giovannini – perché dobbiamo abituarci a situazioni del genere. C’è stata grande professionalità da parte di tutto il personale del pronto soccorso e dell’area diagnostica e radiologica. Ringraziamo anche la grande collaborazione e competenza del personale dell’elisoccorso e il 118».

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