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La risposta della Asl Tse al Comune di Monte San Savino

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La risposta della Asl Tse al Comune di Monte San Savino

“Vorrei  tranquillizzare il Comune e i cittadini di Monte San Savino. Le decisioni adottate dalla Asl Tse hanno un obiettivo: tutelare i pazienti e, tra questi, le persone più fragili”. Evaristo Giglio, Direttore della Zona Distretto Aretina, Casentino e Valtiberina, risponde alla lettera aperta del Comune di Monte San Savino.

“La lettera ai 3 medici di medicina generale è stata inviata ma che si tratti di una sorpresa è opinabile. E questo a patto che non si considerino i 10 mesi che sono trascorsi dall’incontro di dicembre durante il quale esposi sia all”assessora del  Comune di Monte San Savino che ai 3 medici, le valutazioni e le proposte della Asl”.

Le valutazioni. I tre studi medici privati sono ospitati nell’immobile dell’ex ospedale  di Monte San Savino.  Una struttura che accoglie, ai vari piani,  il Cup, il servizio di emergenza urgenza con l’ambulanza, i servizi sociali e infermieristici, le attività ambulatoriali specialistiche, gli spogliatoi  per gli operatori e, soprattutto, la Rsa con 19 ospiti. A questi servizi si aggiungono i tre ambulatori privati e le relative sale di attesa. Una compresenza difficile da gestire in tempi ordinari, impossibile in tempi di Covid. Gli ospiti della Rsa che scendono in palestra per fare riabilitazione, una volta usciti dall’ascensore devono attraversare le sale di aspetto. Gli operatori della Rsa, indossati negli spogliatoi i dispositivi di protezione, devono attraversare le sale di attesa. “Penso sia evidente – commenta Giglio – che la presenza dei tre ambulatori e delle loro sale di attesa non rende possibile percorsi in sicurezza. Per tutti ma soprattutto per gli ospiti della Rsa. Tanto più che gli ambulatori medici non hanno diversificato i loro orari di apertura, sono tutti attivi contemporaneamente negli stessi orari, aumentando la quantità di persone presenti e non hanno check point all’ingresso”.

La presenza degli ambulatori al piano -2 determina, inoltre, il rischio di contagio verso gli ospiti di RSA, che si trova al piano -1, quando gli assistiti dei medici di medicina generale, entrati dal piano terra, scendono al piano -2 dove hanno sede gli ambulatori, attraverso l’ascensore o il vano scala.

Dalla valutazione alla proposta. “Nel dicembre scorso, testimone l’amministratrice del Comune di Monte San Savino, non avevamo semplicemente chiesto ai 3 medici di lasciare la struttura ma gli avevamo proposto di superare la logica dei tre ambulatori individuali attivando una Casa della Salute. La risposta fu un no netto e senza appello”.
L’Asl ha nel frattempo deciso lavori di ristrutturazione della Rsa che si concluderanno a gennaio. “Per allora e questo è il senso della lettera inviata ai 3 medici, i percorsi dovranno essere in sicurezza. La nostra priorità è la salute delle persone, in modo particolare di quelle più fragili che sono in Rsa. Siamo a disposizione del Comune e dei 3 medici per attivare la soluzione Casa della Salute che non comprometta i livelli di sicurezza sanitaria, soprattutto in questa fase Covid”.