Una situazione inaccettabile – dichiarano CIGL, CISL e CNPP – per vari motivi. In primis è un provvedimento imposto dal Provveditorato regionale il quale ha la contrattazione sindacale imponendo, di fatto, un ordine di servizio. Atto di estrema gravità che va ad eludere l’accordo quadro che lo disciplina e le corrette relazioni tra le parti, E’ la prima volta che il Sindacato non viene coinvolto”.
E continuano: “Arezzo è già sotto organico, riesce a garantire a malapena i posti di servizio previsti dall’attuale organizzazione del lavoro e, nel corso di questo anno, sono previsti ulteriori ribassi di personale per pensionamenti.
E’ da tempo che la carenza di organico affligge tutti gli istituti della regione il cui numero è di 500 unità e, certamente, spostare due unità da Arezzo a Siena non risolve la questione degli organici. E’ già la seconda volta in tre anni che questo accade ed è sempre Arezzo che viene investita.
Ma questa volta si è fatto di più: si è violato palesemente ogni tipo di norma contrattuale.
In questa dinamica, proseguono, c’è qualcosa che sfugge e che forse prelude a qualcosa di più importante. Oggi rispondiamo con il non riconoscere il provvedimento ma, se la situazione non dovesse avere risvolti, la nostra azione proseguirà ad oltranza in modi che parteciperemo al momento”.