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Poppi, arriva la richiesta di riattivazione dei servizi di riabilitazione per i pazienti autistici

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Poppi, arriva la richiesta di riattivazione dei servizi di riabilitazione per i pazienti autistici

Il Presidente della Regione Toscana Rossi, ha annunciato che assieme 140.000 Kit per analisi destinati agli operatori sanitari, al volontariato, alle forze dell’ordine ed agli ospiti delle RSA, altri 240.000 saranno immediatamente disponibili per quei soggetti rientranti tra le categorie più esposte al rischio.

Orbene, chiediamo che una piccolissima parte di questi presidi sia utilizzata per garantire le prestazioni dirette ai bambini rientranti nel così detto “spettro autistico” che non possono trovare tangibile beneficio nelle attività a distanza.

Rinnoviamo per questo ancora una volta un forte ed accorato appello affinché, di fronte al nuovo quadro normativo ed alle decisioni prese della Regione, le strutture preposte della ASL predispongano immediatamente un piano operativo che attraverso il controllo quindicinale sia dell’operatore che del bambino, permetta di riprendere nei modi e nelle forme precedentemente adottate il percorso terapeutico interrotto a seguito dell’epidemia del coronavirus.

La completa e così lunga sospensione di tutte le attività di riabilitazione logopediche e neuropsicomotorie che non possono proficuamente essere svolte “a distanza”, sta oramai provocando importanti difficoltà e danni che oltre a vanificare i risultati raggiunti, potrebbero nel tempo riverberarsi negativamente sui bambini, sulle famiglie e sull’intera collettività.

Per questo ribadiamo l’urgente necessità che si predisponga un piano per sottoporre gli operatori sanitari che svolgono questo servizio e i loro pazienti ai test sierologici che uniti al tampone orofaringeo permetterebbero di dare quelle indicazioni necessarie per l’immediata riattivazione del servizio in totale sicurezza.

Ci rivolgiamo quindi ancora una volta alla sensibilità dei Sindaci, del Presidente della Provincia, e dei Consiglieri Regionali affinché spingano gli organi competenti della ASL, a riattivare in forma diretta questo essenziale servizio che, ribadiamo, rientra a pieno titolo nei “LEA” (livelli essenziali di assistenza).

Lo dobbiamo fare per le famiglie, per gli operatori, ma soprattutto per quei bambini il cui futuro dipende anche dal modo e dalle forme con le quali oggi, in questo delicato e difficile momento, saremo in grado di aiutarli nella loro delicatissima fase evolutiva di crescita.