Home Attualità Si chiama AMICO CB2 ed è il percorso didattico promosso dal Consorzio 2 Alto Valdarno

Si chiama AMICO CB2 ed è il percorso didattico promosso dal Consorzio 2 Alto Valdarno

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Si chiama AMICO CB2  ed è il percorso  didattico promosso dal Consorzio 2 Alto Valdarno

L’Arno com’era quando la vallata non era ancora popolata dall’uomo. L’Arno com’è oggi, che scorre tra le case, costeggia arterie importanti, si insinua tra campi coltivati e fabbriche. Ma soprattutto l’Arno come diventa quando si ingrossa, si fa minaccioso e tiene tutti con il fiato sospeso.

Passaggi epocali e momenti difficili sono stati ripercorsi con suspense ed emozione dagli studenti sangiovannesi dei Licei Giovanni da San Giovanni, che, questa mattina, hanno potuto sperimentare la suggestiva esperienza di “modellare” l’andamento del corso d’acqua, decidendo dove, quanto e come costruire e di “assistere” ad eventi di piena “pilotati”.

Trasformandosi in ingegneri, contadini, amministratori, industriali, geometri, agronomi…. i ragazzi hanno “giocato” ad urbanizzare un bel pezzo di vallata. Con loro la sindaca della città Valentina Vadi e la Presidente del Consorzio di Bonifica 2 Alto Valdarno Serena Stefani che hanno partecipato attivamente alla simulazione: un’occasione per far comprendere in modo semplice e chiaro l’importanza di una gestione corretta del territorio e di una manutenzione attenta delle aste fluviali.
A rendere possibile l’esperienza AMICO CB2, il progetto didattico proposto dal Consorzio in collaborazione con l’Associazione Eta Beta Onlus, che, per i suoi contenuti e le sue importanti finalità educative in campo ambientale, ha ottenuto il patrocinio dell’ufficio scolastico regionale.
Il laboratorio itinerante, che prevede altre tappe in provincia di Arezzo, è arrivato oggi a San Giovanni Valdarno, dove rimarrà fino al 27 gennaio. Tredici le classi coinvolte per un totale di 330 alunni e 30 docenti.
Il progetto ruota attorno a Flumina, il dispositivo interattivo, fatto di terra e acqua che, manovrato da Elisabetta Su e Alessandro Casoli di Eta Beta Onlus, ha consentito di simulare l’evoluzione del territorio e gli eventi di piena in modo miniaturizzato ma realistico ed efficace. Uno strumento per imparare divertendosi!
“L’iniziativa è nata per raccontare l’importanza e l’utilità del lavoro svolto dal Consorzio di Bonifica che, con la sua quotidiana attività, consente di mantenere in efficienza idraulica i corsi d’acqua. Naturalmente illustrare i fattori di rischio contribuisce a far crescere la coscienza dei cittadini di domani che si dovranno misurare con eventi eccezionali e cambiamenti climatici sempre più difficili da contenere e contrastare. In questi incontri illustriamo anche i pericoli dell’ancora diffuso e sconsiderato fenomeno dell’abbandono dei rifiuti, e in particolare delle plastiche, nell’alveo e sulle rive di fiumi e torrenti. L’Alto Valdarno, che ha firmato il manifesto Toscana Pulita promosso dalla Regione Toscana, ogni giorno, deve combattere contro questo malcostume, che rallenta gli interventi e ne appesantisce i costi. Attraverso gli incontri con le scuole contiamo di riuscire a promuovere comportamenti responsabili e rispettosi per una corretta “convivenza” dell’uomo con i corsi d’acqua, che rappresentano una vera risorsa per tutti i territori”, ha spiegato la Presidente del CB2 Serena Stefani, facendo riferimento a “Plasticopoli” un altro laboratorio ideato proprio dal Consorzio per promuovere la cultura del recupero e del riciclo delle materie plastiche.
Alessandro Casoli di Eta Beta Onlus, che insieme ad Elisabetta Su, ha manovrato il dispositivo Flumina aggiunge: “Questo sistema ci permette di mostrare e studiare le dinamiche della natura e del popolamento umano, così come si configurano nell’alta valle dell’Arno e di osservare l’Arno con gli occhi della geomorfologia, in un tratto del suo corso prevalentemente urbano, visitandolo da vicino per scoprire il mondo meraviglioso delle acque di scorrimento superficiali, gli ambienti che crea e le forme di vita che alimenta”.

Soddisfazione per l’iniziativa ha espresso Valentina Vadi, sindaco di San Giovanni Valdarno, che ha provato a cimentarsi personalmente con Flumina: “E’ un progetto straordinario, capace di coinvolgere i giovani in modo attivo e concreto. Ci ha permesso di spiegare l’importanza della prevenzione e del positivo rapporto di collaborazione tra enti a garanzia della sicurezza del territorio e dei cittadini. A San Giovanni abbiamo il vantaggio proprio in questi giorni di vedere il Consorzio di Bonifica all’opera sul fiume Arno, dove è in corso un piano straordinario di contenimento della vegetazione, finanziato anche dalla Regione Toscana”.
Provando a posizionare sul plastico Flumina un mulino ad acqua, Lucia Bacci (Preside dei Licei Giovanni da San Giovanni) ha contribuito, con una ventata di simpatia, a dimostrare le possibili conseguenze di uno sviluppo disordinato del territorio.

“Ho sperimentato personalmente il percorso didattico. E’ efficace per coinvolgere i ragazzi e far capire l’impatto che le scelte scorrette fatte dall’uomo hanno sui corsi d’acqua”. Presente all’iniziativa anche la collega Emilia Minichini (Preside Comprensivo Marconi) ha commentato: “E’ fondamentale educare i ragazzi al rispetto dell’ambiente. La nostra scuola ha aderito con convinzione e ringrazia il Consorzio per l’importante iniziativa”.
A San Giovanni Valdarno intanto operai e macchine del Consorzio sono impegnati nell’intervento straordinario di contenimento della vegetazione necessario per migliorare la funzionalità idraulica dell’Arno.