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Tanti: “Oltre la formula del dormitorio, Arezzo va verso la residenza invernale”

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Tanti: “Oltre la formula del dormitorio, Arezzo va verso la residenza invernale”
Lucia Tanti

Torna la stagione invernale e con essa la necessità di garantire un’accoglienza dignitosa e sicura a chi è senza fissa dimora o vive situazioni di grave emarginazione, quest’anno con l’attenzione ulteriore dettata dalla pandemia da coronavirus.

Comune, Caritas e Asl hanno sottoscritto un accordo per la riorganizzazione del servizio che va oltre l’assistenza essenziale e si configura come una vera e propria residenza per i mesi più freddi: un progetto articolato, che non si caratterizza soltanto come risposta all’emergenza stagionale ma intende offrire una rete di sostegno e ascolto più efficace nel rispetto e per la valorizzazione della dignità delle persone in difficoltà estrema che si avvicinano al servizio.

Molte le novità, a partire dalla sede, che non sarà più negli spazi di piazza San Domenico ma in quelli di Caritas diocesana in via Fonte Veneziana, sistemando ambienti adibiti ad altri servizi e già in parte attivati durante il periodo di fine inverno scorso. Gli ospiti saranno chiamati a rispettare un preciso protocollo sanitario che prevede anche uno screening da effettuarsi con test sierologico e una specifica formazione al rispetto delle disposizioni igienico-sanitarie. Ai volontari e al personale specializzato il compito di accogliere, indirizzare, seguire le persone che faranno richiesta di ospitalità e di affiancarle in un percorso di inserimento e autonomia. Con loro, tutta la rete solidale di cui fanno parte le associazioni di volontariato, la Croce Rossa, la Misericordia, le pubbliche assistenze, i servizi sociali. Le porte della residenza si apriranno il 1 dicembre prossimo per chiudersi il 5 aprile 2021.

“Ringrazio Caritas e Asl, insieme ai quali abbiamo raggiunto un obiettivo importante per una città che ha scelto di fare della coesione sociale una delle sue priorità – ha commentato il vicesindaco e assessore alle politiche sociali Lucia Tanti. Sostegno, umanità e dignità sono i concetti che distinguono l’accoglienza che Arezzo ha scelto di riservare alle persone che vivono situazioni di estremo bisogno. In un momento particolarmente delicato e difficile come questo la nostra capacità di rispondere nella maniera migliore, più sicura e adeguata al disagio e alla povertà fa onore alla città”.

“In linea con l’insegnamento di papa Francesco ‘Tendi la mano al povero’ – ha aggiunto il direttore Caritas Giuliano Francioli – per volontà del vescovo Riccardo, con la gioia degli operatori Caritas e tante Caritas della Toscana, la nostra chiesa insieme al Comune ha fatto una scelta profonda per tutti. Accogliere il dono del Vangelo, della comunità, per essere testimoni di un mondo nuovo, ci rende persone nuove e sante. Il potere di curare, consolare, accogliere accompagnare ed educare all’amore che il Signore ci affida, non sono cose da poco, anzi molto preziose. Abbiamo i talenti per farlo, a tutti i livelli, ma a una condizione: darci da fare”.