Home Arezzo Vittime del Salvabanche: “Soddisfazione per la condanna in appello degli ex vertici di Banca Etruria. Visco non va a testimoniare”

Vittime del Salvabanche: “Soddisfazione per la condanna in appello degli ex vertici di Banca Etruria. Visco non va a testimoniare”

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Vittime del Salvabanche: “Soddisfazione per la condanna in appello degli ex vertici di Banca Etruria. Visco non va a testimoniare”

Ribaltato il primo grado: la Corte d’appello di Firenze ha condannato a un anno e un mese Giuseppe Fornasari, ex presidente di Banca Etruria, e Luca Bronchi, ex direttore generale dell’istituto di credito aretino, per ostacolo alla vigilanza di Bankitalia. In primo grado infatti i due erano stati assolti.  I giudici hanno anche inflitto nei loro confronti un risarcimento danni da 327 mila euro totali da rifondare alla Banca d’Italia“. Inizia così una nota di Letizia Giorgianni, presidente dell’Associazione Vittime del Salvabanche.

La stessa nota prosegue: “tutto questo conferma di quanto il disastro di Banca Etruria sia stato determinato da una serie di condotte illecite. E di quanto questi comportamenti illeciti abbiano contribuito a danneggiare migliaia di cittadini. Ancora una volta la magistratura di Arezzo ha onorato la propria funzione”, sostiene Letizia Giorgianni, Presidente dell’Associazione Vittime del Salvabanche. Intanto è notizia di ieri che nell’udienza per il crac di Branca Etruria di giovedì 27 febbraio non ci sarà il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, convocato come testimone. Visco in quella data sarà infatti impegnato in una trasferta istituzionale all’estero.

Mi auguro che il giudice convochi Visco in un’altra data, inammissibile che si mandi in tribunale un sostituto per testimoniare in un’udienza, anche se verrà mandato un ispettore incaricato al corrente di tutto, la responsabilità è comunque da intendersi in capo al Governatore.

L’udienza in questione e’ di fondamentale importanza ed e’ necessario far piena luce sulle vicende di Banca Etruria: i risparmiatori attendono risposte da troppo tempo” conclude Giorgianni.