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Comunità energetiche, il futuro prossimo delle comunità locali

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Comunità energetiche, il futuro prossimo delle comunità locali
Roberto Bardelli

Perché non pensare anche ad Arezzo alle comunità energetiche? Si tratta di soggetti che mettono assieme cittadini, piccole e medie imprese, magari con un ente pubblico capofila, per garantire la condivisione di energia, prodotta sopratutto da fonti rinnovabili. La comunità energetica può essere l’equivalente di un quartiere cittadino dove, ad esempio, abitazioni private e aziende si dotano di pannelli fotovoltaici, di comune accordo, e cominciano a produrre energia per se stessi e il contesto dove abitano. Ci sono incentivi anche a livello nazionale.

I benefici sono vari: l’energia è prodotta da fonti, come già accennato, rinnovabili e dunque pulite, viene prodotta e consumata localmente, con minori costi di trasporto e perdite di rete. È uno stimolo allo sviluppo e permette di sopperire a eventuali situazioni di carenza.

Per loro stessa natura, le comunità energetiche devono essere ‘aperte’: deve essere possibile aderirvi per chiunque, purché appartenente all’area dove sorgono. Insomma, per le istituzioni locali questa nuova idea può costituire un’ottima opportunità per guardare al futuro energetico con fiducia, con la prospettiva di una certa autonomia di produzione e consumo elettrico, associati a un risparmio e a una scelta ecologica.