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Green economy: una rivoluzione già in atto

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Green economy: una rivoluzione già in atto

La green economy è un modello di riferimento economico che punta a ridurre l’impatto ambientale delle aziende estendendolo anche ai consumi che possa ridurre quanto più possibile l’impatto dell’uomo sull’ecosistema del pianeta.

Alla luce di quanto detto, l’apparato industriale dei Paesi occidentali più progrediti a partire dai primi anni 2000 ha cominciato ad assumere modalità sostenibili di produzione quanto più possibile.

Significa che hanno puntato a ridurre le emissioni di gas serra, a ottimizzare il trasporto su gomma dirottandolo su mezzi più ecologici, come il treno o via fiume/mare e puntando all’efficientamento energetico della produzione.

I punti di riferimento su cui si basa la green economy in tutti i settori produttivi sono la limitazione degli sprechi e la riduzione di qualsiasi fonte di inquinamento.

A questo si aggiungono forme di tutela rispetto allo sfruttamento intensivo delle risorse del pianeta che sono limitate quanto importanti per la sopravvivenza di tutti.

A questi concetti si lega anche una crescente coscienza ambientalista preoccupata della crisi climatica e della tropicalizzazione dello stesso clima europeo.

Su cosa si basa la green economy

Oltre a quanto detto la green economy si basa anche sulle previsioni dell’impatto ambientale della singola azienda per arrivare a quello dell’intero sistema produttivo mondiale.

Riconoscere i danni che si provocano al pianeta, da quelli concreti a quelli potenziali, è il primo passo per rimodulare il regime produttivo in senso eco sostenibile.

La stessa analisi riguarda anche i prodotti, la loro durata, l’eventuale biodegradabilità e la possibilità di riciclo o riutilizzo, per promuovere e diffondere una cultura del consumo responsabile.

È così che le aziende si avviano a entrare nella green economy, scegliendo anche una produzione basata sull’energia pulita.

L’Italia da più di un decennio ha promosso un sistema di incentivi statali per la costruzione di impianti fotovoltaici, eolici e a biomassa che riescono a fornire il fabbisogno non solo alle aziende, ma anche cedendo la produzione in eccesso alla rete nazionale.

L’energia pulita è ormai utilizzata in tutti gli edifici di nuova costruzione e molte famiglie hanno scelto di risparmiare con un impianto solare domestico.

Di grande importanza è anche il principio di riqualificazione delle aziende che decidono di riconvertire l’intero apparato produttivo, rendendolo meno dannoso per l’ambiente.

Tutto questo ha l’obiettivo di aumentare la produzione, rendere accessibili i prodotti a una fetta sempre più grande di popolazione e incrementare l’occupazione. A tale proposito con la green economy c’è una crescente ricerca di figure specializzate nell’efficientamento energetico, dai tecnici agli installatori fino agli ingegneri ambientali, che sappiano dare le giuste direttive nel rispetto dei principi di un’economia sostenibile. Non è un caso che ormai sono tante le nuove professioni nate grazie alla green economy.

Un esempio su tutti è il cuoco sostenibile che predilige prodotti genuini a km zero, utilizza modalità di cottura rispettose per l’ambiente e sa come limitare gli sprechi alimentari.

Il futuro della green economy

Da più parti si afferma che la green economy è il “modello di sviluppo del futuro” che investe non soltanto il comparto industriale, ma anche quello agroalimentare, degli allevamenti e del turismo, che sono trainanti per l’economia italiana.

Oltre a ridurre i costi di produzione, gli sprechi e facilitare lo smaltimento, aumenta le vendite e crea nuovi posti di lavoro e sempre nel rispetto del pianeta e in vista dell’aumento demografico dei prossimi anni.

Se la green economy è una rivoluzione già in atto, da questa ha preso il via anche la “blu economy”, ancora più stringente riguardo all’impronta ecologica dell’uomo.

Guarda, infatti, al futuro puntando alla quasi totale eliminazione dell’inquinamento a partire dalla tutela delle risorse idriche per finire al riciclo continuo, ispirato ai modelli di vivibilità della natura, riconvertiti per l’uomo grazie alle nuove tecnologie.