Questo perché è indispensabile, per lo sviluppo del Paese, per il suo rilancio attraverso questo piano, il ruolo delle università. È indispensabile quindi accrescerne possibilità, strutture, interventi e ambiti per far crescere nel nostro Paese il livello culturale, il numero di laureati e la consapevolezza dell’importanza della competenza e della scienza. Anche perché abbiamo bisogno, sempre di più, di sviluppare la conoscenza attraverso studio e ricerca da parte delle varie branche, dei vari rami del sapere, in crescente interrelazione fra di loro – sia sapere umanistico che sapere scientifico – per trovare prospettive di ricerca e di studi posti sempre nelle scoperte e nell’avanzamento al servizio della persona umana. Otto secoli di storia dell’ìUniversità di Siena consentono uno sguardo attento e uno sguardo lungimirante. Auguri, buon anno accademico”.
Il rettore è poi intervenuto su un’eccellenza di ricerca dell’Ateneo, quella delle scienze della vita, «che ci rende protagonisti sul piano internazionale. Siena è una terra di vaccini da quando Achille Sclavo fondò l’omonimo istituto e Albert Sabin venne proprio qui a produrre quello anti-polio. Le ricercatrici e i ricercatori di oggi sono suoi eredi. Anche in questo caso parliamo di un impegno collettivo, che vede insieme la ricerca universitaria, un grande e prestigioso ospedale, la capacità innovativa dei laboratori della Fondazione Toscana Life Sciences e grandi, medie e piccole imprese, spesso nate nei laboratori universitari. Un ruolo da protagonisti che condividiamo con gli altri Atenei toscani, ai quali ci lega, grazie anche al sostegno della Regione Toscana, una stretta collaborazione».
Dopo aver parlato dell’efficacia della collaborazione nelle attività di ricerca, il rettore ha sottolineato anche la rilevanza dell’integrazione dei saperi. «Abbiamo recentemente costituito il Siena Artificial Intelligence Hub, in collaborazione con la Fondazione Monte dei Paschi di Siena, all’interno del quale sono state accolte una trentina di piccole e medie imprese provenienti da tutta Italia, le cui esigenze di ricerca e sviluppo si trasformano in sfide per la creatività delle nostre ricercatrici e dei nostri ricercatori. E sempre basato sull’integrazione dei saperi è, ad esempio, il Corso di laurea professionalizzante in Agribusiness, per il quale l’interesse degli studenti è crescente, professionalità che potranno sostenere le imprese agroalimentari della Toscana meridionale».
«Accanto al contrasto alla pandemia – ha proseguito il rettore – la lotta al cambiamento climatico è l’altra grande sfida globale che ci troviamo ad affrontare: Siena ha già raggiunto da qualche anno la neutralità rispetto all’emissione di anidride carbonica in atmosfera. Quello che è un obiettivo globale, nella nostra provincia è stato già raggiunto; partendo dalle nostre attività di ricerca, abbiamo coinvolto i principali attori istituzionali costituendo l’Alleanza senese per la Carbon Neutrality».
Il rettore ha concluso il suo discorso ringraziando la comunità universitaria per l’impegno e il senso di responsabilità – sia da parte dei dipendenti, sia da parte degli studenti – dall’inizio della pandemia e in particolare il personale sanitario, “esempio di professionalità e umanità”, e ha ricordato l’orgoglio provato, cinque anni fa, all’inizio del suo mandato. «Accingendomi ora a iniziare il mio ultimo anno, a quell’immutato senso di orgoglio si è aggiunta la convinzione e la gratificazione di essere rappresentante di una comunità coesa, consapevole dell’importanza della propria alta missione, alla cui realizzazione tutte e tutti contribuiscono».
Si può rivedere la cerimonia sul canale YouTube www.youtube.com/user/unisiena