Home Arezzo La bellezza di Arezzo come percorso di inclusione e autonomia per ragazzi speciali. Un grazie alle professoresse Barbara Falcone e Luana Bartolommei dell’Itis

La bellezza di Arezzo come percorso di inclusione e autonomia per ragazzi speciali. Un grazie alle professoresse Barbara Falcone e Luana Bartolommei dell’Itis

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La bellezza di Arezzo come percorso di inclusione e autonomia per ragazzi speciali. Un grazie alle professoresse Barbara Falcone e Luana Bartolommei dell’Itis
Lucia Tanti

“Grazie al recente Decreto sostegni si è potuto attivare un progetto, patrocinato dal Comune, che ha tra gli obiettivi lo sviluppo delle competenze sociali e relazionali dei ragazzi disabili, lo sviluppo delle loro autonomie quali l’uso del denaro, l’acquisto di biglietti per i mezzi di trasporto e la gestione in autonomia delle operazioni di viaggio, lo sviluppo delle competenze spaziali e del senso di orientamento all’interno della città. Guardiamo oltre: se una lezione abbiamo appreso dai mesi passati è quella relativa al prezzo da pagare per ciascuno di noi. Per tutti è stato alto ma per alcuni lo è stato molto di più. Vogliamo dunque offrire a un gruppo di studenti disabili dell’Itis Galileo Galilei nuove opportunità ed esperienze di crescita individuale attraverso incontri organizzati al di fuori dell’ambito scolastico. Questo progetto che è stato possibile grazie al Decreto Sostegni e grazie all’impegno dell’Itis e in particolare delle professoresse Barbara Falcone e Luana Bartolommei, rappresenta per il Comune di Arezzo una proposta sperimentale intorno alla quale lavoreremo e investiremo nel futuro”.

Così il vicesindaco Lucia Tanti commenta il progetto che prevede cinque uscite articolate nel seguente modo: Arezzo: ti porto in città. Tour e visita ai maggiori luoghi di interesse  artistico. Sosta in un bar cittadino per la colazione.

Visita alla città etrusca di Cortona e al Maec. Uso del treno e dell’autobus per gli spostamenti; colazione e pranzo con pagamento in autonomia.

Stia, Canto alla rana: giornata con picnic e organizzazione di giochi all’aperto. Uso del treno per gli spostamenti.

Trekking cittadino: passeggiata per la città con soste in aree verdi, al Prato e alla fortezza medicea. Colazione in un bar cittadino.

Attività didattica e visita al Museo della Comunicazione.

“Accanto a ogni progetto specifico – conclude il vicesindaco – l’intento di carattere generale resta la volontà di rafforzare una pluralità di azioni che possano fare di Arezzo una città modello di inclusione e di politiche per la vita indipendente grazie proprio alle bellezze e alle opportunità che offre. Sarà sempre più forte la sinergia tra cultura, turismo e coesione sociale con nuove azioni di inclusione che facciano sintesi con tutta la città”.