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La Colonna della libertà è arrivata a Cortona

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La Colonna della libertà è arrivata a Cortona

Giustificata come evento di interesse storico-rievocativo di “fatti storici che hanno indelebilmente forgiato la nostra società” (cit. dalla Delibera della Giunta n.15 del 18/02/2021) collegata alle celebrazioni per l’anniversario della Liberazione d’Italia dell’Aprile 1945, Cortona è stata per tre giorni (dal 18 al 20 giugno) attraversata da mezzi militari (carrarmati inclusi) e comparse abbigliate con le divise richiamanti gli eserciti liberatori (anche se c’è chi ha notato qualche deviazione filo-occupanti) complessivamente un po’ inquietanti perchè è stata volutamente rappresentata dal punto di vista della guerra e non dello spirito di ripartenza democratica, antifascista e di rifiuto della guerra, sanciti nella carta costituzionale, al di là delle intenzioni degli ideatori della manifestazione (Gotica Toscana onlus).

Ma l’esibizione militare, tutta concentrata sul ruolo delle forze alleate (inglesi ed americane) distorce la storia e tralascia, o evita, la complessità degli eventi che hanno portato alla lotta di liberazione dal nazifascismo, il ruolo del popolo italiano e delle formazioni partigiane e può addirittura apparire una contrapposizione allo spirito del 25 Aprile. Di certo la manifestazione e gli stessi partecipanti non hanno trasmesso i valori resistenziali alla base della nostra democrazia. E’ prevalso l’evento in sè, l’esibizione della forza delle armi e non l’affermazione dei valori repubblicani e della pace di cui Cortona è stata testimone e promotrice fin dai tempi della marcia della pace Camucia-Cortona del 18 marzo 1962 con Aldo Capitini.

Se l’intenzione era quella dichiarata di sensibilizzazione sulla storia recente, sarebbe stato utile inserire una manifestazione come questa in un contesto di iniziative di approfondimento e conoscenza della nostra storia e della nascita della Repubblica. Così e‘ rimasto solo l’esibizione muscolosa che piace tanto alla destra oscurando di fatto le buone intenzioni originnali, giustificata con le presenze negli alberghi, nei ristoranti locali e con la “promozione turistica della città”, anche se a spese dell’ambiente e della vivibilità degli abitanti.

Conveniamo che un’Amministrazione stabilisce le proprie priorità e fa le proprie scelte (di cui comunque risponderà ai cittadini), resta il fatto che con i ventimila euro spesi per questo evento si potevano fare molte iniziative per sensibilizzare sulla nostra storia e sull’antfascismo, ma ormai è palese quanto questo termine sia ostico alla nostra Amministrazione visto che non perde occasione di evitarlo accuratamente tanto da festeggiare il 25 aprile solo come il giorno di S.Marco.

Ci auguriamo pero‘ che altre istituzioni e rappresentanze democratiche si facciano carico di rafforzare e far conoscere la storia e i principi alla base della nostra Costituzione, siamo certi che l’ANPI, sia a livello nzionale che locale, con le iniziative in programma, saprà colmare le carenze istituzionali e stimolare la conoscenza storica degli eventi.

Anche senza un investimento di 20.000 euro.