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La «grande Cortona del Trecento» e il sommo Poeta: entrano nel vivo le celebrazioni dantesche

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La «grande Cortona del Trecento» e il sommo Poeta: entrano nel vivo le celebrazioni dantesche

C’è la «grande Cortona del Trecento» sullo sfondo delle celebrazioni dantesche, è questo uno degli elementi che contraddistingue il programma che la città dedica al sommo Poeta in occasione del 700^ anniversario della morte. Cortona mette in mostra alcune delle opere più significative della propria storia che si intreccia a quella di Dante. Torniamo al 1300 ad un’epoca di grande crescita della città che diventa diocesi riconquistando piena autonomia, ma ci torniamo con una veste accattivante e digitale che permetterà di «immergersi» negli antichi manoscritti.

Le celebrazioni dantesche entrano nel vivo venerdì 25 giugno con l’inaugurazione della mostra al piano nobile di Palazzo Casali e con il primo appuntamento culturale in presenza che vedrà come protagonista il professor Roberto Antonelli, vice presidente dell’Accademia dei Lincei, che terrà una conferenza su Dante. Le iniziative sono curate dal Comune di Cortona, dal Maec, con l’Accademia Etrusca e il supporto fondamentale della Biblioteca da cui provengono i pezzi esposti.

Il progetto scientifico della mostra si deve a Sergio Angori e Patrizia Rocchini, mentre lo studio grafico è dell’architetto Renato Floris e l’installazione multimediale è di Movimento creative label.

In primo piano ci sono due manoscritti: l’antica Commedia denominata «Codice Cortonese 88», risalente alla seconda metà del 1300; il Laudario Cortonese (il più antico al mondo nel suo genere), celebre raccolta di canti religiosi che all’epoca venivano eseguiti dai laici; la «Lettera di Silvestro» in cui si illustrano gli aspetti più significativi della Bolla di Bonifacio VIII con illustrazioni e una sorta di «faq» sul primo evento giubilare; infine la Bolla per la costituzione della Diocesi di Cortona datata 1325, a firma di un altro papa citato nella Commedia insieme a Bonifacio VIII, ovvero Giovanni XXII; esposto anche un antico antifonario miniato comprendente canti liturgici dell’epoca.