La Giunta di Arezzo è amica degli alberi?
Dopo il taglio indiscriminato di alberi (Piazzale Repubblica, via Spallanzani, archi vasariani,
parcheggio Pietri, SERD via Fonte veneziana), a quanto pare tutti eseguiti con la giustificazione della sicurezza, adesso siamo passati alla potatura selvaggia (ad esempio via
Matteotti, via Monte Cervino, piazza SS Annunziata).
Stiamo infatti assistendo, non tanto ad una normale manutenzione del verde urbano, ma
addirittura ad una capitozzatura a diritto. Siamo sicuri che queste potature siano fatte da
esperti? Potremmo infatti dire che a tagliare tutti i rami, sono capaci tutti.
Se ogni anno, gli ulivi e le viti venissero potate in quel modo, senza rispettare un’arte ormai antica, nelle nostre zone non avremmo probabilmente più né olio né vino da tempo.
Non soltanto l’amministrazione ancora non ha rispettato la piantumazione di un albero per
ogni nato, ma non sembra curare nemmeno ciò che già c’è.
Il Movimento 5 Stelle di Arezzo aderisce da anni all’iniziativa “Alberi per il futuro”, mettendo a dimora – a spese proprie – degli alberi in parti della città dove non sono presenti, per cercare di dare respiro a quartieri e parchi dove c’è bisogno.
Ricordiamo inoltre che il prossimo 21 novembre alle ore 9 si svolgerà la nuova iniziativa
“Alberi per il Futuro” con la messa a dimora di 8 tigli al parco del Foro Boario e 2 liriodendron ,specie tulipifera in via Meattini, zona Meridiana.
Certo che se noi riusciamo a piantare, autofinanziandoci, una decina di alberi e poi il
Comune ne taglia molti di più con fondi pubblici, crediamo non sia il metodo giusto per
migliorare la quantità e qualità del verde cittadino.
Tutti parlano di sostenibilità, lotta ai cambiamenti climatici, abbassamento delle temperature, portano ad esempio Greta Thunberg ed i Fridays For Future, ma poi, quando c’è da mettere in atto delle azioni concrete, fanno orecchie da mercante.
Per cambiare veramente le cose, non possiamo sempre aspettare che siano gli altri a farlo,
ma dobbiamo essere tutti noi, nel nostro piccolo, a cominciare, sia come privati cittadini che come istituzioni di qualsiasi livello, partendo ad esempio dalla diminuzione degli sprechi, dal riutilizzo e riciclo di tutto ciò che è possibile