“Continuiamo a fare i conti con la pandemia ma abbiamo garantito, e continuiamo a farlo, tutte le prestazioni ai pazienti. E il nostro lavoro non è solo quello più noto e legato alla dialisi. Al San Donato il reparto è rimasto sempre aperto per i pazienti nefrologici”. Paolo Conti, Direttore di Nefrologia e Dialisi, sottolinea lo sforzo a cui è sottoposta la sua èquipe. “All’attività nella degenza si somma quella ambulatoriale alla quale fanno riferimento pazienti con trapianto di reni, glomerulonefrite, calcolosi, insufficienza renale cronica avanzata ed abbiamo poi un ambulatorio di ecografia renale ed addominale.
Il senso del nostro lavoro negli ospedali della rete aretina è che siamo presenti sull’insieme della nefrologia e quindi su tutte le malattie renali. Siamo un servizio e una rete di ospedali vicini ai cittadini, in questo caso pazienti fragili che hanno bisogno di un’attenzione costante e di sentire la “prossimità” degli operatori sanitari che si prendono cura di loro, assicurando ai nostri cittadini qualsiasi tipo di assistenza nefrologica e dialitica”.
Aretino di nascita, Paolo Conti ha avuto la sua prima esperienza professionale per 5 anni nel cuore della Sardegna. Poi Careggi e 11 anni di direzione a Grosseto. Da quasi due anni è rientrato ad Arezzo, con l’incarico anche di Direttore del Dipartimento di Nefrologia di tutta l’Azienda SudEst. “La Nefrologia e Dialisi di Arezzo è una realtà avanzata. Con un personale, medici ed infermieri, non solo altamente professionalizzato (ed i corsi di formazione e le numerose pubblicazioni scientifiche ne sono la prova) ma anche motivato. Questo abbinamento genera qualità del lavoro e forte attenzione ai pazienti.
Il Covid ci sta mettendo a dura prova, ma stiamo affrontando le difficoltà, compresa la distanza tra la degenza e gli ambulatori all’interno del San Donato che crea oggettivi problemi, ma che al momento si è resa necessaria all’interno del progetto di riorganizzazione dell’ospedale per fronteggiare la pandemia”.