Qui, delle molte caratteristiche che deve avere un hospice, sussiste solo la camera singola con bagno. Soluzione assolutamente non adeguata né per gli operatori, né per i pazienti né per i familiari. Soluzioni, temporanee o definitive, potrebbero esserci. Intanto quella dell’Istituto Agazzi, negli spazi che attualmente ospitano le Cure Intermedie covid; vanno ricollocati i pazienti lì presenti che anzi potrebbero aumentare visto l’andamento della pandemia.
Tale operazione restituirebbe all’Hospice tutte le sue necessarie dotazioni di spazi e servizi ma avrebbe, come del resto la situazione attuale, un costo per la USL e quindi per la collettività; potrebbe però esser rapida e magari solo temporanea in attesa di una soluzione definitiva. Un’altra soluzione, fanno sapere gli operatori sanitari, è l’ Area Pionta: ristrutturare quanto di degradato esiste in modo da avere sia un nuovo hospice che la bonifica del degrado attuale. In tale area insistono anche strutture della USL da poter ristrutturare ad hospice e altri servizi: la scuola ITIS, la facoltà di scienze infermieristiche. Un po’ più lontano dal San Donato, ma sempre in area Pionta, la cosiddetta Casina delle Suore, attualmente vuota e con volumi adatti.