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Settore orafo: criticità e proposte emerse dall’incontro online di lunedì 15 marzo

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Settore orafo: criticità e proposte emerse dall’incontro online di lunedì 15 marzo

Premessa

Il polo industriale aretino dell’oreficeria, uno dei primi in Italia, rappresenta uno dei cuori economico-industriali della Toscana. Uno dei distretti storicamente più rilevanti e con un numero di imprese e dipendenti decisivo.

Mentre il 2019 è stato un anno performante per il settore con una ripresa significativa dell’export (ricordiamo l’impatto della crisi del 2008 su tutto il distretto), l’inizio della pandemia ha bloccato le nostre aziende che hanno visto fermarsi le produzioni durante il lockdown e soprattutto i mercati internazionali che hanno interrotto le importazioni dall’Italia e dalle più importanti aziende dell’oreficeria.

Stanti queste criticità, si è resa necessaria l’attenzione della politica. Forza Italia Toscana, grazie al Senatore Massimo Mallegni e all’Onorevole Felice Maurizio D’Ettore, ha organizzato un evento sulla pagina Facebook regionale.

L’incontro partiva dalla volontà di coinvolgere ed ascoltare gli imprenditori. Hanno partecipato alla diretta, infatti, Claudia Amatucci, gioielliere e membro del Coordinamento provinciale di Arezzo, Stefano Migliorini, imprenditore della Migliorini Gioielli e Giordana Giordini, imprenditrice della storica omonima azienda e Presidente della sezione orafi Confindustria Toscana sud, che si sono confrontati con la politica, chiedendo e proponendo.

Richieste e proposte

Claudia Amatucci. Auspicando e prevedendo una ripresa del mercato della moda e del lusso, le nostre aziende per prepararsi alla ripresa, avranno bisogno di risorse da investire in tecnologia digitale e nuove politiche commerciali di business. Istituzione di politiche contributive legate al credito d’imposta, quali ad esempio quelli della ricerca&sviluppo, e patent box, strumenti efficaci di finanza pubblica per le imprese capaci di far recuperare costi operativi sostenuti, senza creare debito. Confronto con CDP per creare strumenti finanziari di patrimonializzazione dedicati alle aziende orafe.

Stefano Migliorini. Più infrastrutture digitali, manca la fibra sul territorio, che rende impossibile lavorare in questo momento storico. Migliorare l’interrelazione tra scuola e mercato del lavoro: mancano scuole di formazione professionale per operai tecnici di produzione. Riformulazione dei ristori, considerando come fatturato la sola manifattura, al netto del valore della materia prima, che altrimenti, per l’alto valore, rischia di alterare i conteggi.

Giordana Giordini. Creazione di un corridoio sanitario e vaccinazione quanto prima, delle figure professionali delle categorie economiche che devono viaggiare all’estero per lavoro. Riformulazione dei ristori, considerando come fatturato la sola manifattura, al netto del valore della materia prima. Rivisitazione delle metodologie di determinazione del rating bancario delle aziende, tenendo conto delle difficoltà create dalla pandemia e dal coefficiente di rischio alto assegnato generalmente, alle aziende orafe.