Home Arezzo Tari, Merelli: “se il Comune non fosse intervenuto, i cittadini avrebbero subito un rincaro medio del 14% rispetto al 2019 e 2020”

Tari, Merelli: “se il Comune non fosse intervenuto, i cittadini avrebbero subito un rincaro medio del 14% rispetto al 2019 e 2020”

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Tari, Merelli: “se il Comune non fosse intervenuto, i cittadini avrebbero subito un rincaro medio del 14% rispetto al 2019 e 2020”

Prima è venuto il presupposto, il Piano economico finanziario dell’Ato. Poi, di conseguenza, la Tari. In Consiglio Comunale il Pef è stato illustrato dall’assessore Marco Sacchetti, l’assessore Alberto Merelli è poi entrato nelle maglie della tariffa.

Il Pef, che riporta i costi da coprire per tutti i Comuni dell’Ato Toscana sud per il servizio di gestione del ciclo dei rifiuti, diventa dunque propedeutico rispetto alla tariffa che ogni singolo ente si troverà a dover applicare. E rispetto al Pef 2019, quello del 2021 ha registrato un aumento dei suddetti costi di oltre 2 milioni e 400 mila euro per il Comune di Arezzo: da 17.248.316 euro a 19.674.440. Un incremento tra il 13 e il 14%. “Dopo gli importanti risultati raggiunti dalla prima amministrazione Ghinelli a seguito di 5 anni di lavoro – ha rilevato l’assessore Marco Sacchetti – si è manifestata la tempesta perfetta a seguito della quale ci troviamo a ratificare qualcosa deciso da altri e che esautora, se non per un mero ruolo di ratifica, il Consiglio Comunale. Si tratta del cosiddetto metodo Arera che dal 2020 è diventato cogente. L’operazione messa in atto dal Comune di Arezzo è stata quella di comprimere l’aumento tariffario il più possibile anche dinanzi a una simile situazione”.

Il sindaco Alessandro Ghinelli: “l’Ato Toscana sud è l’unico dei tre Ato regionali che ha sviluppato una politica sulla raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, seppur rappresentando ambiti territoriali molto diversi. Tale politica ha favorito innanzitutto la razionalizzare del sistema, che è l’unica strada per poter poi procedere alla riduzione della tariffa a vantaggio dei cittadini. Non a caso, il Comune di Arezzo negli anni passati ha registrato un progressivo calo della Tari anche grazie alla scelte dell’amministrazione comunale, a partire dalla reinternalizzazione della gestione del tributo. Tutto questo percorso virtuoso è venuto meno, per mancanza di programmazione della Regione Toscana e per l’abbattersi sul sistema tariffario del metodo Arera, improntato sul recupero integrale delle spese sostenute dal gestore. In sede di assemblea Ato, ho registrato un malcontento diffuso tra i sindaci che compongono la stessa: molti hanno votato per dovere istituzionale e senso di responsabilità, molti hanno chiesto di verificare la possibilità concreta di risolvere il contratto con il gestore. Ho invitato il comitato direttivo Ato a verificare, con solidi supporti legali, le condizioni che possano condurre o meno a questa fattispecie”.

L’assessore Alberto Merelli: “se il Comune non fosse intervenuto, i cittadini avrebbero subito un rincaro medio del 14% rispetto al 2019 e 2020 con picchi per alcuni molto consistenti. Il Comune ha invece messo risorse proprie  per 1.800.000 euro circa che andranno ad agevolare il pagamento della Tari, determinando un incremento effettivo medio solo del 3,69% tra utenze non domestiche e domestiche. Incremento medio da ripartirsi tra le varie categorie. Sono in particolare agevolate le utenze non domestiche più colpite dagli effetti delle pandemia in termini di chiusure. La riduzione raggiunge anche il 55% della tariffa per particolari settori merceologici. Di riduzioni minori, del 40% e del 30%, beneficeranno altri settori a seconda del tipo di limitazioni  subite fino a prevedere la Tari nella misura intera per chi invece non ha dovuto affrontarle. Per quanto riguarda la tariffa domestica, la stessa aumenta mediamente solo dell’8,5%”. Prima rata scadenza 30 settembre.

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