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Torna “Gocce di Medioevo” con un focus sulla scienza del colore

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Torna “Gocce di Medioevo” con un focus sulla scienza del colore

AREZZO – La comunicazione cromatica, i suoi benefici e il suo utilizzo tra Medioevo e Rinascimento. Questi i temi trattati nel terzo appuntamento di “Gocce di Medioevo”, la rassegna digitale, tenuta dall’artista Silvia Salvadori attraverso approfondimenti mensili sulla pagina Facebook “Bottega d’Arte Toscana”.

Nata con l’obiettivo di proporre un percorso tra i saperi, le tradizioni e le antiche tecniche dei secoli scorsi, “Gocce di Medioevo” si sofferma stavolta sulla scienza del colore in un nuovo focus dal titolo “La comunicazione cromatica e i suoi benefici tra passato e presente”, la cui uscita è prevista per le 10.30 di mercoledì 7 luglio. In questo incontro digitale, le parole della nota artistica toscana Silvia Salvadori si concentreranno sul variegato universo della comunicazione e, in particolar modo, su quella comunicazione visiva legata al colore che, attraverso una tradizione tramandataci nei secoli, è giunta sino a noi tanto da influenzare la moda, l’arte e gli stili di vita contemporanei.

La comunicazione è tutto – spiega Salvadori dal suo laboratorio aretino Bottega d’Arte Toscana in via Bicchieraia; – questo concetto rappresenta, da decenni, il fulcro della nostra società. Perché proprio dal nostro modo di comunicare idee e azioni dipendono la vita e il destino di tutti.. La comunicazione cromatica e l’uso che ne è stato fatto tra Medioevo e Rinascimento è ravvisabile ancora oggi in molti ambiti della nostra quotidianità. Basti pensare che, sin dall’antichità, il colore ha occupato un ruolo predominante nella vita, nel costume, nell’arte e nell’architettura e non vi è stata mai casualità nel suo uso; esso ha avuto infatti una precisa valenza simbolica, tantoché la scelta del colore e lo studio attorno ad esso ne hanno costituito nei secoli una scienza perfetta e assai vasta”.

Secondo una massima di Silvia Salvadori “il colore accompagna l’uomo: è luce, penombra, oscurità, ma è anche qualità, sostanza, peso e materia”. Ecco quindi che, in questo nuovo appuntamento, “Gocce di Medioevo” diventa l’occasione per approfondire, attraverso anche il supporto di illustri studiosi del passato, quella tradizione medievale secondo cui i colori venivano suddivisi in base alle virtù mondane, teologali e cardinali, collegati alle pietre preziosi o accostati alle teorie mediche, astronomiche e astrologiche del tempo, secondo una simbologia che finiva per permeare tutti gli aspetti della società dell’epoca.