Home Arezzo Una prevendita simbolica in beneficenza nei giorni della Superlega. L’azionariato popolare e il ruolo dei tifosi nel calcio, che se ne parli!

Una prevendita simbolica in beneficenza nei giorni della Superlega. L’azionariato popolare e il ruolo dei tifosi nel calcio, che se ne parli!

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Una prevendita simbolica in beneficenza nei giorni della Superlega. L’azionariato popolare e il ruolo dei tifosi nel calcio, che se ne parli!

Nei giorni in cui la tifoseria amaranto si è mobilitata, mettendo mano al portafogli per acquistare biglietti virtuali, per una partita che appariva come una finale, si è scatenata in Europa la discussione sulla Superlega creata ad hoc da una serie di squadre che più che legate ai propri tifosi e alle proprie città si sono sentite unite a livello internazionale, con lauti profitti all’orizzonte per ripianare i propri bilanci grazie a finanziamenti bancari.

Orgoglio Amaranto in quei giorni ha seguito a distanza la vicenda, sicuramente avendo anche un pensiero preciso da esprimere, ma per Arezzo il primo obiettivo di quel momento era sostenere la squadra per evitare quello che poi si è verificato e cioè la retrocessione.

Mentre si discuteva di Superlega, ad Arezzo quasi 4mila biglietti di carta sono stati staccati nonostante lo stadio fosse ovviamente chiuso per le normative anti-Covid. Queste sono facce opposte e lontane di un calcio che sembra sempre più distante dalla sua gente, ma che qualche volta, nonostante risultati sul campo difficili da digerire, riporta ad atmosfere di un tempo, a grande partecipazione personale ed emotiva.

Tutti hanno voluto acquistare quel ticket per dare un segno di appartenenza, come se in quei giorni non averlo avuto avesse voluto dire ‘io non ci credo nella maglia amaranto’. Ad Arezzo è andata come è andata e anche per il progetto della Superlega il naufragio sembra segnato in partenza.

Come scrive anche Supporters in Campo, la rete dell’azionariato popolare in Italia di cui Orgoglio Amaranto fa parte, il piombare del progetto Superlega e il suo repentino ritiro “hanno acceso un dibattito internazionale sul futuro del calcio. È emerso un fronte eterogeneo ma compatto, consapevole della centralità dei tifosi e in aperto dissenso con la proposta.  Il calcio non è una pura forma di intrattenimento: è un ecosistema culturale, fatto di passione, in cui si intrecciano rapporti, storie e identità territoriali. Questa convulsa fase ci offre l’occasione per ripensarlo, renderlo più sostenibile e competitivo, attraverso meccanismi di ridistribuzione a beneficio dell’intera piramide e coinvolgendo attivamente i tifosi nella governance dei club e nel confronto continuo con gli stakeholder.  Un calcio della gente, ispirato dai principi che sono da sempre alla base dell’attività di Supporters in Campo e delle singole associazioni di tifosi che operano, senza sosta, dal basso.  Rimbocchiamoci le maniche, lavoriamo insieme per migliorare lo sport che amiamo.”

Alla Superlega abbiamo risposto e risponderemo con l’azionariato popolare.