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Vaccini: su caso Andrea Scanzi Procura di Arezzo chiede archiviazione, ma Codacons si oppone

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Vaccini: su caso Andrea Scanzi Procura di Arezzo chiede archiviazione, ma Codacons si oppone
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La Procura della Repubblica di Arezzo ha chiesto l’archiviazione del procedimento aperto sul caso di Andrea Scanzi, il giornalista “furbetto” dei vaccini che, come noto, ottenne lo scorso marzo la vaccinazione scavalcando anziani e altri soggetti che avevano maggiore diritto a ricevere il vaccino anti-Covid.

Ne dà notizia il Codacons, che annuncia opposizione alla richiesta di archiviazione presentata dalla Procura.

Il Pm Marco Dioni nella sua richiesta ammette che “sulla scorta delle Linee guida e delle raccomandazioni in realtà Scanzi non aveva diritto di essere vaccinato (non rientrando in alcuna delle categorie indicate nelle Linee guida), ma che, in realtà, in quel momento la situazione era particolarmente confusa, posto che la vaccinazione Astrazeneca era stata sospesa temporaneamente, che la campagna vaccinale stentava a decollare e che poco prima il commissario straordinario aveva pubblicamente detto che si doveva evitare lo spreco di ogni singola dose e di vaccinare chiunque fosse disponibile” […]

“Il dott. Giglio ha sostenuto di essere incorso in errore ritenendo che Scanzi appartenesse realmente alla categoria dei “caregiver” (a tal proposito ha esibito una certificazione 104 a carico di soggetto che presenta omonimia con la madre di Scanzi, a dimostrazione del fatto di essere incorso in errore)”.

Una richiesta assurda quella della Procura di Arezzo che da un lato evidenzia le falsità e gli errori che hanno portato a vaccinare Andrea Scanzi, dall’altro non reputa queste circostanze tali da costituire reato, ignorando che il vaccino ricevuto da Scanzi ha privato un altro cittadino avente diritto di una dose di Astrazeneca, con potenziali rischi sul fronte della salute, circostanza che costituisce un evidente reato. Il Pm ignora anche che la Asl Toscana Sud Est avrebbe pubblicato il modulo per iscriversi all’elenco dei “riservisti” solo successivamente alle polemiche scatenate dal caso Scanzi, altra vicenda che potrebbe costituire un possibile illecito.

Per tali motivi il Codacons chiederà al Tribunale di Arezzo di rigettare la richiesta di archiviazione, e di procedere penalmente per i reati che saranno ravvisati.