Il servizio 118 compie 30 anni. In programma una settimana di celebrazioni anche nella Asl Toscana sud est partita con la partecipazione di tantissimi operatori a Roma, domenica 20 marzo, alla manifestazione nazionale con la sfilata lungo via delle Conciliazione.
Il servizio è nato il 27 marzo 1992 quando, con Decreto dell’allora Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, veniva istituito il sistema di emergenza territoriale 118.
Ad Arezzo per celebrare questo importante compleanno si è svolto un flash mob presso nell’area antistante la Centrale di Emergenza/urgenza.
Un servizio che solo nel 2021 nel territorio della Asl Toscana sud est, con le centrali di Siena – Grosseto e quella di Arezzo, ha gestito quasi 107 mila chiamate di emergenza (47 mila Arezzo 60 mila Siena/Grosseto) mentre sono stati 936 gli interventi che hanno visto impegnato l’elisoccorso Pegaso 2.
Per quanto riguarda il territorio in Provincia di Arezzo si registra una media di 131 interventi giornalieri, circa 5500 trasferimenti tra ospedali, 15 mil elettrocardiogrammi in esterno, oltre 10.250 interventi su eventi cardiologici con 232 arresti cardiaci, di questi il 33% è stato salvato, una media superiore al dato nazionale.
Sono stati 11 gli interventi in notturna dell’elisoccorso mentre i punti di atterraggio sono passati in dieci anni da 5 a 40, a dimostrazione del radicamento e della presenza capillare del sistema di emergenza su tutta la provincia.
La nostra organizzazione è modello a livella nazionale.
Medici, infermieri e volontari lavorano fianco a fianco con grande intesa ed i risultati si vedono. Abbiamo una rete di intervento capillare in grado di intervenire in pochi minuti in tutte le zone, anche le più distanti.
Vorrei anche evidenziare il grande sforzo fatto per il potenziamento tecnologico e sulla preparazione degli operatori.
Penso alle innovazioni che abbiamo introdotto con ecografi portatili, trasfusioni a bordo dell’elisoccorso, diagnostica a distanza e molto altro. I due anni di pandemia, conclude Mandò, ci hanno insegnato molto e ne faremo tesoro: una grande esperienza sul campo ed un rapporto ospedale-territorio fondamentale per il buon funzionamento dell’assistenza e la cura delle persone. Il futuro della sanità si gioca proprio in questo binomio tra presidi ospedalieri e assistenza territoriale.”