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Al Teatro Rosini di Lucignano proiezione del film Matares di Rachid Benhadj

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Al Teatro Rosini di Lucignano proiezione del film Matares di Rachid Benhadj

Anteprima di stagione al Teatro Rosini di Lucignano, martedì 19 aprile con inizio alle ore 20:00, con la proiezione del film “Matares” di Rachid Benhadj. A seguire il regista, presente in sala, si racconterà al pubblico in un incontro condotto da Iacopo Maccioni, nello svolgersi di una cena africana in tre portate preparata dall’Agriturismo Villa Poggio le Vignacce di Lucignano. Ricco il menù con la possibilità di richiedere, in fase di prenotazione, un menù esclusivamente vegetariano: Ads di dersa (zuppa di lenticchie), Kedjenou con riso (stufato di pollo) e Croquet morbido e Sahlab (dolce). L’evento è a cura di Comune di Lucignano e Officine della Cultura.

Matares è la storia della piccola Mona, di otto anni, che dalla Costa d’Avorio ha raggiunto l’Algeria con la sua famiglia. Il padre è riuscito a varcare il Mediterraneo per dare a moglie e figlia almeno una sopravvivenza, in attesa di essere raggiunto. Mona, che è cristiana, per raccogliere il denaro sufficiente a pagare il trafficante che le permetterà di arrivare a destinazione, vende fiori ai turisti, che non mancano nella zona di Matares, un suggestivo cimitero riservato ai bambini dei dignitari romani. Mona non è la sola, anche Said, un bambino algerino, cerca fortuna con la stessa attività. Scrive Benhadj: “Il film si ispira alla storia dei 13mila emigranti africani espulsi dal territorio algerino negli ultimi due anni. La piccola Mona e sua mamma hanno fatto parte di un gruppo di donne e bambini che sono stati espulsi, abbandonati senz’acqua né cibo al sud del Sahara.

Tra gli altri rifugiati africani che hanno partecipato a questo film, alcuni hanno pagato con la vita il loro sogno e riposano nel fondo del Mediterraneo. I più fortunati, malgrado abbiano visto la costa italiana, si sono visti rifiutare l’entrata”. Dorian Yohoo, la bambina che fa Mona, dopo il film è scomparsa. Di lei non si hanno più notizie. Si segnala che la pellicola è valsa all’autore il Premio del CIR (Consiglio Italiano per i Rifugiati) “Ambasciatore di umanità”.