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Cambiare l’acqua ai fiori di Valérie Perrin

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Cambiare l’acqua ai fiori di Valérie Perrin

di Roberto Fiorini

Non ricordo dove ho sentito parlare per la prima volta di questo romanzo, forse un amico mi ha consigliato di acquistarlo, sta di fatto che per qualche motivo non avevo ancora letto Cambiare l’acqua ai fiori di Valerie Perrin pubblicato in Italia da Edizioni E/O.
Adesso sono davvero felice di averlo letto perché è un romanzo magico.
Un’esplorazione tenera e commovente dell’amore, della perdita e della redenzione.
Una celebrazione trionfale della vita e dell’amore
Un libro splendido e commovente.
Cambiare l’acqua ai fiori è il più straordinario e commovente tributo alla resilienza dello spirito umano.

Un libro che ti abbraccia, che offre conforto con indimenticabili momenti di tenerezza.
Un libro che suscita emozioni profonde con meravigliosi riferimenti alla musica e alla letteratura francese.
Insomma, uno struggente romanzo ricco di fascino francese e personaggi straordinari.
La storia si sviluppa attorno ad un piccolo cimitero di una piccola città.
Incontriamo subito una serie di personaggi interessanti, tra cui la nostra protagonista principale, Violette.
La storia della vita di Violette viene lentamente rivelata al lettore attraverso le sue stesse parole: l’infanzia difficile, la nascita senza nulla, il suo tragico matrimonio con Philippe, sua figlia, la vita come barista, poi come custode di un passaggio a livello e infine come custode del cimitero.

“Un uomo di cinquantacinque anni è morto per aver fumato troppo. Non dicono mai che un uomo di cinquantacinque anni può morire per non essere stato amato, non essere stato ascoltato, ricevere troppe bollette, comprare troppo a credito. Nessuno dice mai che si può morire per essere stati troppo stufi, troppo spesso”.
Violette Toussaint è la custode del piccolo cimitero e visitatori casuali, clienti abituali e, in particolare, i suoi colleghi – tre becchini, tre giardinieri e un prete – la vanno a trovare spesso per scaldarsi nella sua abitazione, dove risate, compagnia e lacrime occasionali si mescolano con il caffè che offre loro.
La sua vita va avanti ai ritmi delle loro esilaranti e intime confidenze.
La routine viene però interrotta un giorno dall’arrivo di un uomo – Julien Sole, capo della polizia locale – che insiste nel depositare le ceneri della madre recentemente scomparsa sulla tomba di un perfetto sconosciuto.
Diventa presto chiaro che la tomba che Julien sta cercando appartiene all’ex amante di sua madre e che la storia di amore clandestino di sua madre si intreccia con il passato segreto di Violette.

Valérie Perrin regala ai lettori una storia divertente, commovente e intimamente raccontata da una donna che crede ostinatamente nella felicità.
La Perrin ha il raro talento di illuminare e rendere eccezionale e poetico ciò che a prima vista sembra soltanto ordinario.
Una fiaba deliziosa e coinvolgente piena di poesia, generosità e calore.
Ad un certo punto Violette dice che altri parlano della sua vita come se non esistesse, come se fosse un problema da risolvere, non una persona; come se fosse assente dalla sua stessa storia.
Per tutta la sua vita è stata spesso derisa dagli altri, maltrattata e guardata dall’alto in basso.
Ma come spesso accade preferisco non condividere altro della storia per lasciare intatto il piacere di leggere questo magnifico libro.
Una storia di amore difficile, maturo.
Una storia di dolore, solitudine, morte, assenza di coloro che amiamo, relazione tra le persone e i loro compagni animali.
Violette è un personaggio bellissimo.
Nonostante le molteplici tragedie e difficoltà nella sua vita, è rimasta sensibile, delicata, riflessiva, non giudicante nelle sue relazioni con gli altri.
Violette è una grande osservatrice della fragilità umana e delle relazioni e serba grande empatia verso coloro che incontra.
Una storia profondamente triste ma allo stesso tempo che lascia il lettore con un senso di speranza e di fede nella forza dirompente del cuore umano.
La scrittura della Perrin è elegante, malinconica, semplicemente straordinaria.
Chissà perché non avevo deciso di leggere prima questo romanzo!
Suggerisco questo libro a tutti coloro che hanno bisogno di una lettura delicata e confortante.

Le pagine scorrono via quasi con beatitudine, offrendo un senso di pace e calma all’anima.
Ho amato tantissimo questa storia, poco altro da aggiungere.
Una storia triste e vivace, pieno di risate e disperazione.
Si respira aria profumata e l’odore meraviglioso di the rilassanti che attenuano la forza prorompente di tragedie e delusioni.
Ogni momento diventa un dono, una magica opportunità.
Il consiglio è quello di assaporare ogni pagina perché nonostante morti, tradimenti e vicende tristi, ogni riga è una celebrazione trionfale della vita e dell’amore.
Una rappresentazione commovente della condizione umana che bilancia umorismo gentile con tristezza e melanconia, in un susseguirsi di intuizioni emotive che creano una narrazione dal risultato inaspettatamente meraviglioso.
Una lettera molto intensa, profonda, un viaggio emozionale.
Se conoscessi il francese forse potrei scrivere: C’est magnifique!
Valérie Perrin è una fotografa e sceneggiatrice che lavora con  – ed è sposata con – Claude Lelouch.
Il suo primo romanzo, Les Oubliés du Dimanche, ha vinto numerosi premi, tra cui i premi Lire Élire e Poulet-Malassis del 2016.
Cambiare l’acqua ai fiori è stato il suo primo romanzo tradotto in inglese e di grande respiro internazionale.
Si è laureata in francese all’Università di Oxford.
Dopo aver lavorato come editor di giornali a Londra per molti anni, ha ottenuto il Chartered Institute of Linguists Diploma in Translation.
E poiché ho adorato Cambiare l’acqua ai fiori dal momento in cui ho iniziato a leggerlo, chiedo scusa ma non posso non raccontare altri particolari della storia.
Il racconto inizialmente si muove avanti e indietro nel tempo tra la vita tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta con il lavoro al passaggio a livello ed il trasferimento della coppia a un nuovo lavoro in un piccolo cimitero di campagna nel 1997.
Per giungere 2017 con Violette che compie 50 anni e guarda indietro alla sua vita complessa e agrodolce.

Il nucleo della storia riguarda gli eventi tra il 1993 ed il 1996 che portano Violette alla posizione di custode del cimitero, lavoro che mantiene per i successivi 20 anni.
Lungo la strada incontriamo Sasha, il signore più anziano che ha ricoperto la posizione di custode prima di Violette e che funge da sorta di figura paterna; il piccolo gruppo di uomini che lavorano al cimitero e spesso si riuniscono nella piccola casa di Violette per il caffè e i dolci che lei cuoce per loro; e Julien Seul, il detective di Marsiglia che arriva al cimitero per deporre le ceneri di sua madre, che fa amicizia con Violette e finisce per rivelarle un mistero.
La Perrin intreccia fili apparentemente scollegati e costruisce una storia d’insieme bellissima.
E sebbene il romanzo sia ambientato in un cimitero, dentro c’è perdita ma anche amore e desiderio, passione e dolore, dolore e redenzione.
Una esperienza di lettura avvincente e coinvolgente.
Terminata la lettura mi sembrava di aver trascorso gli ultimi 30 anni nella Francia centrale e meridionale in compagnia dei personaggi disegnati da Valerie Perrin.
E a dirla tutta mi mancano già.
Violette è fantastica, mi ripeto.
Quando la incontriamo per la prima volta ha già vissuto da sola per molti anni lavorando nel “suo” cimitero e si riferisce alle persone in base alle loro date di nascita e morte riportate sulle loro tombe.
Tutti i personaggi, le loro storie, le loro ragioni per visitare o non visitare le tombe dei loro cari sono semplicemente meravigliose da leggere.
Nel complesso ho trovato qualcosa di così commovente dentro le pagine del romando, che credo si tratti molto di più che una storia sull’amore.
Le note aneddotiche sui funerali e le iscrizioni sulle lapidi entrano nella storia.
Un libro davvero per tutte le orecchie.
C’è mistero con diversi colpi di scena.
C’è dolore e romanticismo.
C’è morte e tristezza ma c’è anche tanto umorismo.
Violette che spaventa alcuni giorni che si stanno comportando male all’interno del cimitero è esilarante.
Pagine che rappresentano una vera affermazione della vita.
Perché la vita presente è sempre un regalo dal Cielo.
L’infelicità deve finire ogni giorno.
Ogni capitolo del romanzo inizia con un epitaffio che potrebbe apparire su una lapide.
Epitaffi che diventano aforismi di vita.
L’oscurità deve intensificarsi affinché appaia la prima stella”.
Non sei più dove eri, ma sei ovunque io sia”.
Possa il tuo riposo essere dolce che il tuo cuore è stato gentile”.
Questo libro è una meditazione sulla vita e sull’amore.
Non lascia certamente indifferenti.