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Casentino Antifascista contribuisce alla raccolta firme per “Unione Popolare”

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Casentino Antifascista contribuisce alla raccolta firme per “Unione Popolare”
Casentino Antifascista darà il proprio contributo affinché l’Unione Popolare (progetto nato dall’impegno di Rifondazione Comunista, Potere al Popolo, DeMa e dalle “fuoriuscite” a sinistra del Movimento 5 Stelle che in Parlamento hanno dato origine al gruppo parlamentare ManifestA) possa partecipare alle elezioni di settembre.
La raccolta firme:
– venerdì 12 agosto, dalle 15 alle 18, presso il Circolo Arci Bocciofila Bibbienese, in Piazza Resistenza, Bibbiena;
– sabato 13 agosto, dalle 10 alle 13, presso il Mercato Contadino del Casentino, in Piazza Risorgimento, Poppi.
“Come gruppo, non abbiamo mai nascosto le nostre diverse sensibilità di sinistra, tenute insieme, però, dai valori dell’antifascismo e della Costituzione militanti, che soli guidano e originano tutte le nostre iniziative nel territorio. In questo spirito e coerentemente ad esso, riteniamo giusto e fondamentale, in vista delle elezioni di settembre, aiutare l’Unione Popolare a raccogliere le firme necessarie (circa 40.000) per presentarsi alle elezioni.
Prima di tutto, quale forma di partecipazione e di aiuto alla vitalità democratica di questo Paese (ad ogni occasione elettorale schiacciato dalla retorica del voto utile, che frustra ogni ambizione di cambiamento e di passione politica) ma, in ogni caso, anche quale riconoscimento della giustezza, della tentata coerenza e della condivisa ambizione che nutrono (e hanno sempre nutrito) le elaborazioni e le lotte portate avanti delle forze politiche ora unite sotto l’Unione Popolare.
In questo senso, non possiamo che apprezzare il tentativo di offrire all’elettorato un’alternativa pacifista, internazionalista, ambientalista e femminista che vuole dare voce a chi è priva/o di rappresentanza da troppi anni, a chi si vede ogni giorno sottrarre spazi di democrazia, chi perde diritti, chi non ha la prospettiva di immaginarsi un futuro perché ha un lavoro precario, o un salario insufficiente o proprio non ce l’ha un lavoro. Un’alternativa realmente antifascista e antirazzista, sulla base di alcuni primi e minimi punti:
– costruire relazioni internazionali di pace, stop alle spese militari e all’invio di armi;
– salario minimo di almeno 10€, estensione del reddito di cittadinanza, contrasto al lavoro nero e precario, abolizione del JOBS ACT;
– una reale transizione ecologica attraverso un massiccio finanziamento delle rinnovabili e della messa in sicurezza idrogeologica, lo stop al consumo di suolo e alle grandi opere inutili come il TAV, la tutela dei beni comuni a partire dall’acqua pubblica e dei servizi essenziali (scuola e sanità pubbliche).
Un contributo democratico, dunque, frutto di un confronto, per un percorso che riteniamo meritevole del nostro sostegno (e che, del resto, per energie e, comunque, per legge non potrebbe andare ad altri progetti elettorali), nel dispiacere per le distanze, le distinzioni, le riflessioni – anche giuste e comprensibili in molti casi – che ancora impediscono più ampie aggregazioni sinceramente democratiche, antifasciste, antirazziste,  pacifiste e che hanno motivato diverse scelte e diversi percorsi a cui, in ogni caso, guardiamo con favore e interesse (anche in vista del voto)”.