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Claudio Santori intervista Emanuele Stolfi, autore di “La giustizia in scena: Diritto e potere in Eschilo e Sofocle”

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Claudio Santori intervista Emanuele Stolfi, autore di “La giustizia in scena: Diritto e potere in Eschilo e Sofocle”
Emanuele Stolfi

Perché le opere di Eschilo, Sofocle ed Euripide vengono tutt’oggi rappresentate sui teatri di tutto il mondo e continuano ad appassionarci? Perché la loro messa in scena suscita sempre emozioni viscerali, che ci fanno inabissare nel profondo di noi stessi? Una risposta viene data da Emanuele Stolfi, docente di Diritti greci e Diritto e letteratura nell’Università di Siena nel suo ultimo libro: La giustizia in scena, Diritto e potere in Eschilo e Sofocle.

In questo libro la tragedia greca viene letta come un inquieto laboratorio della coscienza civile, quindi anche giuridica e politica, dell’Occidente, ove l’intreccio fra mito e attualità del V secolo a.C. solleva questioni con cui ancora dobbiamo misurarci, come uomini e come cittadini. Si discute della natura ambivalente del potere, sempre sul punto di degenerare in tirannide o di dar corpo all’incubo della guerra civile, e delle irrisolte criticità della democrazia e dell’uso della parola. Quest’ultima è in grado di persuadere e conciliare, ma anche soverchiare e irretire. Dal fondo cupo di violenza e terrore in cui talvolta si specchiano gli assetti istituzionali, alla ricerca di criteri che definiscano la responsabilità dell’individuo.

Tutti temi molto più attuali di quanto si possa ritenere da una fugace interpretazione del titolo del libro.

Chi allora meglio del professor Claudio Santori, studioso profondo della cultura greca, poteva intervistare e scavare nelle ragioni dell’autore Emanuele Stolfi (docente di Diritti greci e Diritto e letteratura nell’Università di Siena)? E’ nata così l’idea di organizzare un confronto aperto al pubblico che avrà luogo sabato prossimo alle 17,30 alla libreria Feltrinelli in via Garibaldi di Arezzo. Un “faccia a faccia” fra giganti, che sapranno nella loro capacità espressiva fare sentire i partecipanti come davanti al palcoscenico di un teatro nel quale si rinnovano le narrazioni e le scene della tragedia greca. L’iniziativa ha il patrocinio della Fraternita dei Laici.