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Consiglio Comunale del 16 giugno: il regolamento dell’assemblea

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Consiglio Comunale del 16 giugno: il regolamento dell’assemblea

Il presidente del Consiglio Comunale Luca Stella ha proposto l’adeguamento del regolamento dell’assemblea consolidando la disciplina delle sedute in videoconferenza che vengono definitivamente istituzionalizzate dopo le regole provvisorie introdotte a marzo. “Non può essere preclusa ad alcun consigliere, anche fosse uno soltanto – ha precisato Luca Stella – la possibilità di lavorare da remoto, visti anche gli strumenti informatici di cui l’ufficio di presidenza si è dotato e che ha messo nella disponibilità di tutti. In capo a questi ultimi, restano comunque precisi obblighi comportamentali come far sì che sia accertata la loro identità, in particolare mentre intervengono nel dibattito e durante la votazione. Nel nuovo testo, sono recepiti parte degli emendamenti di Scelgo Arezzo presentati sempre a marzo”.

Tra le novità: il divieto di riprese in aula che non siano quelle ufficiali del Comune non si estende al consigliere comunale che filma il proprio intervento inquadrando esclusivamente la sua persona. Inoltre, la videoregistrazione delle sedute di commissione rimane, a differenza del passato, come materiale d’archivio rivedibile on demand.

Marco Donati: “la ratio dei nostri emendamenti era: non dare troppo carico alla presidenza rispetto alle modalità di convocazione del Consiglio Comunale, consolidare la legittimità dell’organo, lanciare un messaggio alla città di recupero di normalità. Grazie alla nostra battaglia, intanto, chi vota va visto in faccia. Ma non basta. Ci saremmo aspettati meno fretta nell’approvazione di questo regolamento e, a proposito di centralità del Consiglio Comunale, maggiore partecipazione del sindaco. Che invece continua a mancare di rispetto. Ghinelli è andato in Finlandia a parlare ai giovani: quando lo fa con i giovani di Arezzo? Durante l’ultimo Consiglio Comunale era a 20 metri da qui, nella sua stanza, ma se deve presentare la lancia della Giostra è in aula senza mascherina. Ricordate poi la fiaccolata contro il coprifuoco, nel pieno della pandemia, del partito dei tedofori? Fratelli d’Italia, ovviamente. Per accattivarsi ristoratori e commercianti quando le regole erano stringenti. Ora grazie all’influenza di quello stesso partito dei tedofori l’unica cosa da tenere chiusa o in semi-lockdown è il Consiglio Comunale. Complimenti per la coerenza. Se vogliamo dare credibilità a quest’organo non possiamo giocare la partita nazionale in un modo, quello che fa comodo, e la partita locale in un altro. Avevamo in serbo altri emendamenti, non li presenteremo per rispetto dell’economia dei lavori consiliari, ma ribadisco che questo percorso non ci è piaciuto, pur ammettendo che il presidente è in parte venuto incontro alle nostre istanze”.

Roberto Cucciniello: “la modalità naturale è la presenza, ma se un consigliere comunale è malato o svolge una professione tale da impedirgli una partecipazione diretta o se è una madre con un figlio piccolo, perché impedire l’esercizio del suo ruolo di rappresentante dei cittadini? La pandemia ci ha insegnato che la tecnologia permette di risparmiare tempi tecnici, sfruttiamo tale evoluzione con uno strumento inclusivo. Non mi pare poi che una manifestazione contro il green pass come quella citata da Donati possa essere presa come pietra di paragone per una fattispecie come questa modifica regolamentare”.

Simon Pietro Palazzo: “questo regolamento è democratico e corretto e assolve ogni esigenza possibile, soprattutto quella dell’amministrazione comunale di proseguire il suo lavoro grazie a uno strumento in linea con i tempi. Sono certo che in futuro ne fruiranno anche consiglieri comunali che sulla delibera si esprimeranno negativamente. Magari, in quel frangente, ricorderò proprio il voto di oggi”.

Per Francesco Lucacci “sono i principi di libertà e partecipazione a sottendere questa modifica regolamentare. Gli interventi ‘tuttologi’ lasciano il tempo che trovano. Questa sala non va sostituita o bypassata ma sono evidenti due cose: la presenza fisica non è l’unico modo per rispettare il mandato, è giusto permettere a chiunque di contribuire alla vita politica e amministrativa del Comune”.

Donato Caporali: “siamo contrari per motivi di metodo e di merito. Di metodo, perché un regolamento di tutto il Consiglio Comunale viene approvato a maggioranza: di merito perché il testo non garantisce il rispetto delle istituzioni e la partecipazione stessa. Il Pd è a favore del Consiglio Comunale solo in presenza, salvo particolari eccezioni che ovviamente andrebbero disciplinate”.

Egiziano Andreani: “dispiace che non si raggiunga l’unanimità in un argomento del genere. L’appello che facciamo come Lega è di venire in aula, il confronto diretto è migliore di quello a distanza, ma riteniamo importante l’opportunità di non abbandonare uno strumento che ben ha funzionato in epoca Covid”.

Michele Menchetti: “mi chiedo quindi se ci sono ora consiglieri comunali che stanno seguendo il Consiglio Comunale e al contempo lavorano. Lo reputo fuori luogo. Anche da remoto andrebbe data assolutamente priorità al nostro ruolo”. La delibera non è stata approvata perchè al momento del voto erano presenti 16 consiglieri.