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Il Liceo Redi alla Marcia della Pace

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Il Liceo Redi alla Marcia della Pace

Sabato 19 marzo circa 300 studenti insieme a docenti e genitori del nostro Liceo hanno partecipato alla Marcia della Pace da Arezzo a Rondine. È stata un’occasione di impegno e partecipazione ma anche di riflessione sui temi del conflitto e della guerra, una giornata di educazione civica “on the road” che costituisce il naturale completamento della riflessione fatta in tante classi durante l’orario curricolare e del lavoro di raccolta di beni di prima necessità per i profughi ucraini terminata il 14 marzo scorso.

Nei giorni precedenti alla manifestazione i ragazzi hanno preparato striscioni e cartelli con cui sabato mattina si sono presentati alla partenza. Hanno poi camminato con entusiasmo e passione per i 10 Km della marcia raccogliendo pensieri, poesie e riflessioni dei partecipanti che legheranno insieme e che pubblicheranno a breve nel nostro sito.

A Rondine hanno ascoltato con attenzione le testimonianze che si sono susseguite sul palco. Un modo per conoscere direttamente cosa è la guerra, per riflettere sul dolore che essa provoca e gli inganni che porta con sé, attraverso la voce di chi la sta vivendo sulla propria pelle, come Lilija Tchapkis, nata a Kiev, che ha ricordato con la voce strozzata il dolore della sua gente e il primo ballerino dell’opera di Kiev morto pochi giorni fa in guerra ma che ci ha anche invitato a non smettere di leggere Dostoevskij e ascoltare Rachmaninov. Come Arina e Angelina, ventenni russe, che li hanno messi in guardia dalla propaganda e hanno raccontato come le loro storie e quelle di tanti russi siano intrecciate profondamente con l’Ucraina, il luogo delle loro vacanze, un luogo dove vivono parenti
e amici che non riescono a considerare nemici perché li conoscono e sanno che non lo sono.


Ci siamo così tutti resi conto che quando non si ragiona per categorie astratte ma ci si trova davanti a delle persone

concrete, con le loro debolezze e il loro dolore, così diverso ma così uguale, la prospettiva cambia radicalmente.

E non si può più restare indifferenti.