“Il Centro Affari ha un potenziale ad oggi non sfruttato e, solo unendo le forze, è possibile uscire da una situazione che, anno dopo anno, è purtroppo stabilmente deficitaria. È evidente che, oltre all’organizzazione di eventi fieristici e congressuali, occorre pensare anche a ricavi di carattere accessorio, ma stabili nel tempo.

Poiché finora gli amministratori che si sono succeduti non ci sono riusciti, ribadiamo il nostro invito, come primo punto di intervento, a organizzare un tavolo tecnico aperto alle associazioni di categoria, agli imprenditori, agli operatori economici, agli esponenti politici di maggioranza e minoranza.

Il bilancio di esercizio di Arezzo Fiere e Congressi, al 31 dicembre 2021, non lascia margini per vedere una inversione di tendenza. La società ha utilizzato il regime derogatorio che le ha consentito di sospendere gli ammortamenti delle immobilizzazioni materiali e immateriali anche per l’ anno 2021. Questa scelta ha permesso di chiudere il bilancio senza avere una perdita operativa. Dopo l’operazione da 3 milioni di euro nel 2020, da noi non condivisa, con la quale il Comune di Arezzo è diventato il terzo socio di Arezzo Fiere per capitale conferito, non si vede un cambio di passo nella gestione.

Certamente gli ultimi due anni hanno influito negativamente su una realtà che, della concessione di spazi per l’ organizzazione di eventi, fa il suo cavallo di battaglia. Ma il contenimento dei costi operato negli ultimi due anni, benché  condivisibile, non può risultare l’unica strategia da porre in essere.