Presentata presso “La Sala dei Grandi” della Provincia di Arezzo la prima edizione del progetto “Io ti rispetto”. L’iniziativa, patrocinata dalla Provincia di Arezzo e dal Comitato regionale Toscano del Coni, è promossa dall’Associazione fra i familiari delle vittime dell’Heysel con il sostegno della delegazione provinciale FIGC di Arezzo, l’Unione Sportiva Santa Firmina e il Panathlon club di Arezzo e Valdarno Superiore. “Io ti rispetto” è un progetto di educazione civico/sportiva che si propone di comunicare i valori dello sport integrando e completando così il percorso didattico.
Con il diretto coinvolgimento delle Istituzioni scolastiche vengono valorizzati la prevenzione ed il contrasto al bullismo, l’adozione di corretti stili di vita, il riconoscimento dei valori del fair play, l’acquisizione di comportamenti basati sul rispetto delle persone e delle regole,il contrasto al tifo violento al doping ed al disagio giovanile, l’inclusione e l’integrazione attraverso lo sport ed infine la sicurezza nella pratica sportiva. Sono previsti incontri in presenza con gli studenti nei quali saranno coinvolti testimonial dello sport locali e nazionali che possano, attraverso il racconto delle proprie esperienze, trasmettere ai ragazzi i valori positivi dello sport. La prima edizione prevede quattro incontri tra fine aprile e l’inizio di maggio, nelle scuole secondarie superiori della provincia di Arezzo ad indirizzo sportivo. Si parte il 21 aprile, mentre le altre date sono il 26 e 28 aprile e 4 maggio. Gli istituti coinvolti sono l’Isis Valdarno di San Giovanni Valdarno, il liceo “Benedetto Varchi” di Montevarchi, l’istituto “Fossombroni.
Un concetto condiviso anche dal delegato provinciale del Coni Alberto Melis – Il Coni patrocina il progetto condividendone pienamente finalità e modalità. L’iniziativa intende far sì che i giovani sportivi possano acquisire, oltre alle competenze tecniche derivanti dalla pratica, le conoscenze valoriali che contribuiscono a diventare anche persone migliori attraverso le quali si può impostare un percorso di crescita culturale per l’apprendimento dei valori dello sport. E per far questo non si può che dare inizio ad un percorso formativo che parte dalle giovani generazioni. La scuola è quindi l’altro soggetto fondante e fondamentale del progetto e dalla quale abbiamo ottenuto una risposta entusiastica perché già impegnata istituzionalmente in tale percorso educativo”.