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La stella del deserto di Michael Connelly

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La stella del deserto di Michael Connelly

LIBRI PER TUTTE LE ORECCHIE
Paesaggi Letterali Settimanali
a cura di Roberto Fiorini

Un’intera famiglia sterminata.
Un assassino a piede libero.
Un vecchio caso che ossessiona Harry Bosch.
E che potrà risolvere solo grazie a una persona: Renée Ballard.
Non si può dire che il rapporto di Renée Ballard con il Los Angeles Police Department, meglio noto come LAPD, sia sempre stato rose e fiori.
Tutt’altro.
Troppa misoginia a rovinare le sue possibilità di carriera, troppe lungaggini burocratiche a rallentare i casi: e infatti, impaziente e determinata com’è, da un anno ormai Renée ha lasciato la polizia.
Ma certi amori non finiscono: e quindi ecco che, di fronte alla possibilità di diventare capo di una nuova unità all’interno del LAPD, Ballard non può che riprendere in mano badge e pistola, chiamata a ricostruire dalle fondamenta la vecchia squadra che si occupava di casi freddi, ribattezzata Unità Crimini Irrisolti e rimessa a nuovo.
E quando si tratta di crimini irrisolti, con chi lavorare se non con il migliore?
Harry Bosch, ormai detective freelance, è già alle prese con uno di questi omicidi: quello di un’intera famiglia, perpetrato da uno psicopatico che da anni ha fatto perdere le sue tracce.
Premetto.
La stella del deserto, l’ultimo romanzo di Michael Connelly pubblicato in Italia da Piemme editore è un libro emozionante, sorprendente, un romanzo poliziesco magistrale ed avvincente sino all’ultima pagina.
È passato un anno da quando la detective del LAPD Renée Ballard ha lasciato la forza di fronte alla misoginia, alla demoralizzazione e alla burocrazia infinita.
Tuttavia, dopo che lo stesso capo della polizia le dice che può scrivere di nuovo il suo nome all’interno del dipartimento, Ballard si riprende il suo distintivo, lasciando “il Late Show” per ricostruire la sua unità
Per anni, Harry Bosch ha lavorato a un caso che lo perseguita ma che non è stato in grado di risolvere: l’omicidio di un’intera famiglia da parte di uno psicopatico che cammina ancora libero.
Ballard fa un’offerta a Bosch: venire a lavorare con lei come investigatore volontario nella nuova Open-Unsolved Unit, così da poter inseguire la sua “balena bianca” con le risorse del LAPD come supporto.
I due devono mettere da parte i vecchi risentimenti per lavorare di nuovo insieme e avvicinarsi a un pericoloso assassino.
Andiamo dritti al sodo.
Harry Bosch è probabilmente il mio detective immaginario preferito e Michael Connelly è uno dei miei autori di romanzi gialli contemporanei preferiti.
Ventisei libri della serie di Harry Bosch – ora la serie di Renée Ballard e Harry Bosch – e Connelly continua a scrivere romanzi virtuosi, senza mai perdere un passo o un grammo della sua passione per la narrazione.
La stella del deserto, il suo quinto libro con Bosch protagonista da quando The Late Show ha introdotto Renée Ballard come erede apparente di Harry, è un altro bestseller anche nel nostro paese.
Il libro si apre con l’apparizione di Ballard alla porta di Bosch con una proposta.
Renée, dopo essersi dimessa alla fine dell’ultimo libro, è tornata al LAPD, più determinata che mai a cambiare le cose in meglio dall’interno dell’organizzazione.
La sua decisione ha causato attriti tra lei e Bosch dal momento che il suo ritorno al LAPD ha significato tornare a lavorare insieme come investigatori privati.
Ballard, ora a capo di una unità recentemente ricostituita, che era stata sciolta a causa dei tagli al personale e al budget, hiede a Harry di unirsi all’unità come volontario non retribuito.
Gli offre la possibilità di lavorare al suo caso, a quella “balena bianca”, l’unico caso che non ha mai risolto e che Harry non può lasciar andare, il caso dei Gallagher dove qualcuno ha ucciso un’intera famiglia e li ha sepolti nel deserto.
Bosch accetta seppur con riluttanza, ma non appena inizia le indagini, Ballard lo strappa dal caso Gallagher per aiutarlo a indagare sullo stupro irrisolto e sull’omicidio della sorella sedicenne di un potente consigliere comunale.
Il consigliere Jake Pearlman è il promotore dell’apertura della nuova unità e Ballard sa che il suo desiderio di giustizia per la sorella è grande e non può non dedicare tutte le sue forse alla risoluzione del caso.
Ciò porta alla scoperta di un altro caso di stupro e omicidio in cui la polizia ha recuperato DNA appartenente dello stesso sospettato non identificato e ciò fa intuire che Ballard e Bosch siano in realtà sulle tracce di un serial killer.
Nonostante la priorità che Ballard ha posto sul caso Pearlman, Harry fa Harry e continua a lavorare sul caso Gallagher.
Mi fermo qui anticipando che il finale del romanzo è davvero sorprendente e del tutto imprevedibile.
Ci sono due cose che ho amato molto del libro.
In The Dark Hours, il libro precedente, Connelly ha “usato” Bosch quasi come un cameo, ponendo l’accento su Renée Ballard.
L’ho compreso a malincuore poiché Bosch sta invecchiando e Ballard è il volto fresco, nuovo.
Ma come me, sono sicuro che ci devono essere molti altri fan di Bosch che non sono ancora pronti a lasciare andare via Harry.
Quindi, fino a quando ciò non accadrà, e purtroppo alla fine accadrà, ho amato molto che nel nuovo romanzo Bosch sia tornato a giocare un ruolo importante da protagonista.
Harry Bosch è rientrato nel bel mezzo delle indagini.
L’altra cosa che ho amato moltissimo è che questo romanzo è ricco di azione, un vero thriller mozzafiato.
Nonostante la sua età avanzata, Harry ha ancora qualche mossa da giocare.
La stella del deserto è un piccolo fiore bianco, sorprendentemente incontrato nelle inospitali sabbie del deserto.
Un altro grande libro di Bosch e Ballard, ma Desert Star ha qualcos’altro.
Quel ticchettio dell’orologio, quella sabbia che scivola attraverso una clessidra.
Inarrestabile e inesorabile.
Mentre i capitoli volavano via, cresce un senso di panico e destino ineluttabile.
Talvolta è complicato voltare pagina.
Connelly gioca incessantemente con le emozioni.
E con il lettore.
La trama è spettacolare ed i brevi capitoli aiutano a mantenere alte le aspettative.
La narrazione di Bosch e Ballard scuote ogni pagina.
La prosa nitida spinge l’azione e ci porta attraverso le strade di Los Angeles e il deserto crudelmente bello.
Politica, corruzione, morti violente e analisi forensi rendono questo romanzo un altro capolavoro, una sorta di perfetta docu-fincion criminale.