Sono passate poco più di 24 ore dalle dichiarazioni perentorie dell’assessore Sacchetti sulla vicenda dei lampioni spenti con la scusa del risparmio energetico, che già la giunta ha fatto marcia indietro con una giustificazione poco credibile.

Nonostante questo, il Movimento 5 Stelle stigmatizza e critica fortemente le dichiarazioni, a nostro avviso sprezzanti, che erano state rilasciate.

Purtroppo l’assessore non è nuovo ad un tale atteggiamento ma, finché lo riserva alle minoranze politiche, lo possiamo sopportare. Quando invece lo riserva alla cittadinanza, diciamo un forte “No!”.

In merito ad un infortunio occorso su un marciapiede non illuminato proprio per via del risparmio energetico, egli aveva dichiarato che se la cittadina ha diritto ad un risarcimento, lo otterrà. Inoltre aveva dichiarato che non sarebbe tornato indietro sulla decisione.

Anche se volessimo tralasciare che, prima di tutto, un’amministrazione dovrebbe garantire in ogni modo l’incolumità dei suoi cittadini, che le luci eventualmente andrebbero spente in piena notte e non al tramonto e all’alba, che per primi andrebbero spenti i monumenti e i parchi quando sono chiusi (in merito basta vedere i vari post e articoli apparsi sui social), vorremmo fargli notare un fatto puramente economico, visto che pare gli interessi solo quello: dove stava il risparmio se per spendere meno di bolletta poi si devono rimborsare molti cittadini per gli incidenti che sono provocati dalle luci spente?

Oltretutto, come ben si sa, il risparmio per le casse comunali non c’è poiché Arezzo ha di fatto una bolletta “flat”, avendo affidato la fornitura di energia ad una società esterna. Quindi chi risparmia se lascio spenti i lampioni? Il Comune o la società esterna?

Infine, la sicurezza stradale è una delle prerogative di un Comune, e viene prima dell’organizzazione di manifestazioni scintillanti.

Fortunatamente, la giunta ha capito l’errore e si è ravveduta. Dimostra intelligenza chi si accorge degli errori e cerca di rimediare e non chi fa il duro.

Speriamo che se lo ricordino anche in futuro e che finalmente si decidano ad ascoltare gli altri.

Movimento 5 Stelle