L’amore per la Madonna del Conforto supera i confini del nostro territorio fino ad arrivare a toccare il cuore dell’artista tedesco Klaus Karl Mehrkens. Il pittore, per descrivere lo straordinario bisogno di conforto che l’umanità accusa a causa della crisi dovuta alla pandemia, ha reinterpretato in chiave contemporanea l’effige della Madonna del Conforto, ai cui piedi migliaia di fedeli ogni anno sfilano e si mettono in preghiera nella Cattedrale di Arezzo.
“Al prodigio del 1796 – spiega l’arcivescovo Riccardo Fontana – ha fatto seguito un mai interrotto legame degli aretini per la semplice immagine di Maria che i miei predecessori e i Papi hanno presentato come affettuoso legame di un popolo intero alla Madre di Dio attraverso i secoli. L’icona, venerata particolarmente il 15 febbraio di ogni anno, ha fatto divenire quel giorno la festa maggiore della nostra Chiesa particolare, quasi identità di un popolo intero”.
L’opera è stata acquisita per tramite di Giuseppe Simone Modeo e Mattia Branchi della Bramo Srls, una società di intermediazione di arte contemporanea, impegnata anche nello sviluppo di progetti culturali e nella realizzazione di mostre ed eventi relativi al mondo dell’arte e della cultura. “Klaus Karl Mehrkens ha scomposto i colori dell’effigie della Madonna del Conforto sulla tela, ha negato forma anatomica al volto, così conferendogli un potere d’attrazione intensissimo – spiega Giuseppe Simone Modeo -. Chiunque guardi il volto di questa Madonna viene avvolto dalla forza e dall’intensità del celeste, colore mariano, e sente sotto il mantello di questo colore il calore del conforto di Maria. Questo è visivamente rappresentato dai colori giallo e arancio che si dipartono dal cuore della Madonna per invadere tutto il piano sottostante all’etereo suo volto. Due piani si delineano quindi; quello superiore e celeste del volto attento e metafisicamente distante e quello del cuore, caldo, diffuso, radioso di giallo e arancio che invade tutta la regione centrale e inferiore del quadro. Una mirabile e quasi mistica fusione di figurazione e astrazione”.
Klaus Karl Mehrkens nasce a Brema (Repubblica Federale di Germania) nel 1955, ha studiato dal 1977 al 1982 presso l’Accademia di Braunschweig con Hermann Albert e Alfred Winter – Rust. Ha fondato nel 1981 con Weishaupt, Schindler ed altri la Galerie Weisses Pferd (cavallo bianco) ad Hannover. Si trasferisce, nel dicembre del 1985, a Milano, successivamente a Caravaggio e quindi a Spello dove vive e lavora.