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Manca personale all’ospedale di Bibbiena: l’allarme del sindaco Vagnoli

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Manca personale all’ospedale di Bibbiena: l’allarme del sindaco Vagnoli
Filippo Vagnoli

“Mi aspetto come Presidente dell’Articolazione zonale dei sindaci sulla sanità, passi importanti sul fronte della mancanza di medici ospedalieri, soprattutto per il Pronto Soccorso”. L’allarme sulla mancanza di personale medico all’interno dell’ospedale viene lanciato dal Sindaco Filippo Vagnoli anche come presidente della Conferenza socio sanitaria dei sindaci del Casentino, a lato di una considerazione positiva sulle nomine dei cosiddetti “primariati”.

“L’inizio del percorso di nomina dei dirigenti delle unità funzionali della sanità del territorio è una buonissima notizia che ci sostiene nel percorso fatto anche come sindaci. I primariati del territorio sono importanti quando si parla di sanità pubblica. Il DG D’Urso ha risposto quindi positivamente alle sollecitazioni di noi sindaci e della dottoressa Secco e ci auguriamo che presto attivino quindi le nomine. Tuttavia la cosa che ci preoccupa molto è la mancanza di medici nell’ospedale di vallata, in primo luogo il pronto soccorso. Non possiamo aspettare, non possiamo più permetterci questa situazione di stallo. c’è necessità di un’immediata attivazione dei concorsi che possano portare nuove leve all’interno del nostro nosocomio che adesso sta soffrendo da troppo tempo di questo problema”, commenta il Sindaco di Bibbiena.

Vagnoli conclude: “Da alcuni mesi abbiamo ottenuto l’autonomia del nostro distretto e grazie anche all’ottimo lavoro svolto in sinergia con la la direttrice la dottoressa Antonella Secco, siamo riusciti a portare avanti i nostri percorsi virtuosi di ascolto dei bisogni e dare risposte alla popolazione. Adesso anche per la sanità ospedaliera abbiamo bisogno di risposte certe ma soprattutto veloci, che ci consentano di tenere alti gli standard raggiunti in questi anni e di dare un sostegno alla popolazione residente. I servizi socio-sanitari rappresentano una delle prerogative più importanti per la permanenza o il ritorno delle persone nelle aree interne”.