Home Arezzo Orgoglio Amaranto: “Ora basta. Manca un progetto e questi sono i risultati.” Appello alle forze del territorio per ricostruire un futuro

Orgoglio Amaranto: “Ora basta. Manca un progetto e questi sono i risultati.” Appello alle forze del territorio per ricostruire un futuro

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Orgoglio Amaranto: “Ora basta. Manca un progetto e questi sono i risultati.” Appello alle forze del territorio per ricostruire un futuro

Dopo la sconfitta contro la Triestina, non si è fatta attendere la protesta dei tifosi, con Orgoglio Amaranto che ha lanciato un duro appello agli imprenditori aretini:

“L’Arezzo non può e non deve essere il passatempo di qualche facoltoso imprenditore, va gestito con amore ed attenzione. Ora basta, ed è già tardi. Come Orgoglio Amaranto abbiamo provato in tutti i modi possibili a far capire quanto fosse importante questa maglia per la città ed i suoi tifosi, quanto fosse necessario un progetto per poter evitare tutto quello che invece è successo e che sta ancora accadendo.

Si stanno scrivendo brutte pagine della storia amaranto, ogni volta sembrano le più brutte e queste forse lo sono davvero. Perché alle tremende prestazioni sul campo si somma la mancanza di una dignitosa e strutturata organizzazione della società del Cavallino. La sensazione è che si vada a tentoni, per tentativi, aumentando solamente, anno per anno, squilibri di bilancio sempre più profondi e intollerabili.

La squadra non ha alibi e ai giocatori che hanno deciso di restare diciamo di dimostrare di essere professionali lasciando sul campo fino all’ultima goccia del loro sudore: ne va della nostra stagione, ma anche della loro dignità.

Non hanno alibi la proprietà e la dirigenza. Investimenti, concessioni, acquisti e spese continue non ci incantano. Abbiamo sottolineato ogni volta, in ogni ambito in cui siamo potuti intervenire, anche pubblicamente, come questa non fosse la strada. No, ne abbiamo viste troppe per non riconoscere quando i problemi sono gravi e rischiano di diventare irreversibili.

Siamo e resteremo tifosi, sempre dalla parte della maglia amaranto e della città che rappresenta.

In questo momento sentiamo il dovere di dichiarare pubblicamente che abbiamo sempre cercato di far capire alla proprietà e alla dirigenza quali passaggi fossero sbagliati e inopportuni e siamo rimasti perennemente inascoltati.

A loro abbiamo sempre spiegato che per noi il calcio ad Arezzo è possibile solo con la sostenibilità nei bilanci, condividendolo con la città senza inutili arroccamenti dentro mura di sabbia, chiedendo competenza in coloro che sono chiamati a fare le scelte, tutto questo basato sullo sviluppo di strutture e settore giovanile.

È adesso il momento di dire forza Arezzo: il tessuto economico, politico ed istituzionale del nostro territorio non può per sempre ignorare questi problemi. È giusto tentare di ricostruire un futuro. Tutti insieme.”