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Qualcuno con cui correre di David Grossman

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di Roberto Fiorini

Oggi decido di recensire un libro che ho letto tanti anni fa, mi piacerebbe però fare una piacevole sorpresa ad una giovane studentessa valdarnese di nome Camilla.
Abbiamo parlato la scorsa settimana di un libro che sta leggendo come compito di scuola e sono rimasto colpito da come abbia deciso di avvicinarsi alla lettura di Someone to run with di David Grossman, pubblicato in Italia da Mondadori una ventina di anni fa con il titolo Qualcuno con cui correre.
David Grossman, autore di romanzi ed opere di saggistica, è considerato uno degli scrittori più importanti e controversi di Israele.
È un narratore straordinario: credo che per Grossman scrivere non sia esattamente una forma di evasione, piuttosto un modo per tendere verso la trascendenza.
Quando scrivo, o immagino, o creo anche una sola nuova frase, è come se fossi riuscito a superare, per un breve periodo, l’arbitrarietà e la tirannia delle circostanze” ha infatti dichiarato in una intervista.
Scritto alla fine del 1990, Qualcuno con cui correre è ambientato poco prima dallo scoppio della seconda intifada.
In linea con la riluttanza dell’autore a mescolare la finzione con le analisi politiche, non ci sono riferimenti ad ansie e scontri interculturali.
La storia narra le avventure di due adolescenti israeliani e di un cane.
Assaf è un ragazzo di Gerusalemme-
Tamar una fuggitiva con “occhi che hanno visto troppo”, una musicista di strada che ama Mozart.

E Dinka è un labrador color d’oro che alla fine li riunirà.
La scrittura fluida e coinvolgente di Grossman viene tradotta bene anche in italiano e regala pagine meravigliosamente coinvolgenti.
Grossman ci mostra il mondo attraverso gli occhi di Assaf, un adolescente in cerca di amore.
Assaf ha un sacco di tempo libero a disposizione e una testa piena di fantasie.
A volte è così facile determinare il momento esatto in cui qualcosa – la vita di Assaf, per esempio – inizia a cambiare, irreversibilmente, per sempre“, scrive Grossman.
Quando Dinka, il cane randagio, entra nella su vita, Assaf sente forte il compito di ritrovare il proprietario, di riportare il cane a casa.
Ma Dinka prende immediatamente il comando della storia, trascinando Assaf per le strade di Gerusalemme alla ricerca della sua padrona, Tamar.
Assaf non sa nulla della ragazza, ma Dinka lo trascina amorevolmente nel suo mondo portandolo a visitare e conoscere i suoi luoghi preferiti.
Quando incontra Tamar, Assaf si innamora subito di Lei, iniziando a sognare ad occhi aperti.
Tamar intanto ha intrapreso una sua eroica e personale ricerca e si è messa in pericolo.
Ha abbondonato la famiglia e gli amici, scivolando nella squallida vita metropolitana della città alla ricerca di suo fratello, Shai.
Lo trova rintanato in una sorta di casa per artisti di strada scoprendo che è legato a brutta gente.

Grossman srotola la narrazione secondo uno schema morale inequivocabile in cui il destino interviene esattamente quando è chiamato a premiare le nobili intenzioni e punire quelle malvagie.
Una scelta narrativa poetica e cruda allo stesso tempo.
I personaggi sono attratti l’uno dall’altro.
Assaf immagina che “un enorme magnete lo stia attirando” verso Tamar.
Da parte sua, Tamar invia “telegrammi mentali” a Shai cercando il suo nascondiglio, come per attendere di ricevere indicazioni sul luogo.
Assaf e Tamar comunicano invece in silenzio.
Quando i suoi occhi incontrarono quelli di Assaf“, scrive Grossman, “sapeva che ora stava vedendo la stessa immagine, esattamente nello stesso modo, forse anche con le stesse parole“.
Come per ogni romanzo pieno di colpi di scena e strutturato un po’ come un gioco per computer – o forse storia d’amore medievale –  Qualcuno con cui correre richiede innanzitutto che il lettore non si faccia troppe domande
Bestseller acclamato dalla stampa israeliana per la sua miscela di magia fiabesca, sensibilità emotiva e realismo grintoso, il romanzo esplora la vita dei ragazzi di strada israeliani e le ansie della vita familiare in una società tormentata dall’insicurezza.
Grossman evoca l’avventura dell’adolescenza e la scoperta dell’amore.
Tamar e Assaf si spingono oltre i limiti dell’infanzia, trovando gli oggetti delle loro ricerche,
si trovano e si ritrovano.
Il filo narrativo di dickensiana memoria, la trama romantica e l’iperbole delle gesta dei giovani protagonisti, in realtà drammatizzano in modo molto efficace l’esperienza del vivere in una società che chiede anche ai ragazzi di trovare le risorse necessarie per sopravvivere ad essa.

Senza dubbio è anche il libro più divertente di Grossman.
I giovani protagonisti modificano la realtà che viene loro incontro, presentandola quasi come fiaba.
Per questo motivo, probabilmente questi eroi adolescenti hanno trovato il loro maggior pubblico tra i giovani lettori di tutti il mondo.
Assaf e Tamar sono entrambi guidati da ideali sentimentali, romantici e quasi cavallereschi, d’altri tempi si potrebbe dire.
Le loro aspirazioni vengono rafforzate mentre fanno i loro primi e timidi passi verso l’età adulta.
Ma la loro storia non è semplicemente un’avventura in cui il bene trionfa sul male.
Nè potrebbe essere riassunta come una storia d’amore in cui prevale il vero amore.
Qualcuno con cui correre è una fantasia volutamente, forse provocatoriamente, ingenua in cui due giovani superano una serie di pericolosi ostacoli, per poi ritrovarsi mano nella mano.

Uno storia che suona quasi come una allegoria politica.
Grossman è un instancabile sostenitore della pace tra Israele e Palestina.
Una romanzo davvero molto bello, un sogno piacevole e accomodante.
Lungo le strade polverose di Gerusalemme, riscopriamo i  nostri sogni adolescenziali ma anche l’angoscia per tante cose che non sono andate per il verso giusto.
Un caro amico mi ha confessato di aver letto questo romanzo molti anni fa.
Ai tempi delle scuole medie quando il suo insegnante di italiano aveva deciso di assegnarlo come lettura di classe.
Ancora oggi ricorda vividamente la tenerezza di Assaf nell’innamorarsi lentamente della sua amata Tamar, che come un fantasma assume sempre più corpo.
Scrivendo queste righe anch’io ho sentito riaffiorare questa storia, che forse avevo riposto soltanto in un cassetto.
Quasi un portale per l’innocenza,

Il romanzo si pone infatti come una delle note più dolci e tenere di David Grossman ed è davvero un portale per tornare a quell’innocenza dimenticata ma mai perduta dell’adolescenza.
Qualcuno con cui correre conferma che Grossman è uno degli scrittori più versatili e coinvolgenti della letteratura contemporanea.
Una storia ingannevolmente semplice.
Una storia che è allo stesso tempo universale e specifica, una classica favola ambientata nell’Israele contemporanea che sono molto felice che Camilla stia leggendo.
Sono molto curioso di conoscere le sue impressioni appena avrà terminato queste splendide pagine.
Sono certo che le amerà molto come le ho amate io.

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