Quarta dose. I dati provenienti da Israele ne confermano davvero sicurezza ed efficacia?

di Stefano Pezzola
Walter Ricciardi, fidato consigliere del ministero della Salute Roberto Speranza, esprime un giudizio positivo sul via libera della Commissione tecnico scientifica dell’Agenzia italiana del farmaco (AIFA) alla quarta dose di vaccino anti-Covid per i pazienti gravemente immunodepressi, che abbiano completato il ciclo primario di immunizzazione – composto per questa categoria da due dosi più quella addizionale – ricordando di “aver ampiamente anticipato questa ipotesi dopo la positiva esperienza di Israele“.
Quanto all’ipotesi illustrata ieri dal sottosegretario alla Salute Andrea Costa, di prorogare l’obbligo vaccinale contro Covid-19 per gli over 50 dopo il 15 giugno, giorno in cui scadrà la norma che lo prevede, Ricciardi commenta: “la nostra sicurezza futura dipende dalle coperture vaccinali che vanno ulteriormente rafforzate e dalle cautele comportamentali aiutate anche dal Green pass“.
Ma questo Signore c’è o ci fa?
Ricordiamo innanzitutto che il 25 febbraio 2020 in Conferenza Stampa affermava “le mascherine, quelle che stanno andando a ruba, alla persona sana non servono a niente“.
Il 7 febbraio 2022 gran parte della stampa italiana titolava invece “Record contagi gravi nonostante la quarta dose? Il caso Israele”.
Come confermato da Francesco Broccolo, virologo dell’Università di Milano Bicocca, nella storia della vaccinazione non si era mai arrivati a dare quattro dosi così ravvicinate fra loro: il massimo erano state tre, con le prime due ravvicinate e la terza distanziata.
In Italia, ad inizio febbraio, si ribadiva che non era prevista la quarta dose.
Ed era cauta anche l’Agenzia europea dei medicinali (Ema), che preferiva attendere ulteriori dati prima di dare disposizioni.
I dati sono arrivati e sono chiarissimi e inconfutabili.
E Walter Ricciardi che fa?
Li interpreta in un brillante modo tutto suo – glorificando efficacia e sicurezza della quarta dose che a questo punto a brevissimo arriverà come una scure anche sui sanitari – e comunica al Paese che i fragili possono tornare a far visita agli hub vaccinali e ai punti di vaccinazione protetti.
Alla luce delle recenti parole di Bill Gates “ci sono più vaccini di quanta sia la domanda”, visto che i frigoriferi a -80° dove sono contenuti i farmaci/vaccini Comirnaty di Pfizer BioNTech sono strapieni di fiale con scadenza febbraio e marzo 2022, adesso con un tuffo con avvitamento carpiato, il signor Ricciardi ha trovato a chi inoculare questa ennesima benedizione.

LEGGI ANCHE: Bill Gates al Munich Security Conference: “PURTROPPO la variante Omicron crea immunità”

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