Tra breve lo sigleranno la Regione Toscana, la Città metropolitana di Firenze, tutte e 9 le Province e le 21 Unioni di comuni, ovvero quelli dei Colli Marittimi Pisani, del Chianti Fiorentino, della Garfagnana, della Valdichiana Senese, dell’Amiata Val d’Orcia, del Circondario dell’Empolese Valdelsa, del Pratomagno, della Val di Bisenzio, della Val di Merse, della Versilia, della Media Valle del Serchio, quelli Montani dell’Amiata Grossetana, delle Colline del Fiora, del Casentino, della Lunigiana, dell’Appennino Pistoiese, del Valdarno e Valdisieve, dell’Alta Val di Cecina, del Mugello, della Valtiberina Toscana e della Valdera.

Tra i firmatari figurano anche le sezioni toscane dellAnci, l’Associazione nazionale Comuni italiani e dell’Upi, l’Unione province italiane.

“Il piano – spiega l’assessore regionale alla digitalizzazione e ai rapporti con gli enti locali, Stefano Ciuoffo – si configura come un vero e proprio accordo generale, un’intesa strategica che impegna tutti gli enti di governo del nostro territorio con le loro competenze, e le risorse tecniche ed umane di cui dispongono a perseguire la migliore strategia possibile e a mettere in rete le piattaforme telematiche esistenti e a fare in modo che tutti utilizzino le stesse banche dati e gli stessi supporti informatici in modo da creare prima e condividere poi i medesimi strumenti riuscendo più facilmente a condividere, a dialogare, a fare sistema”.

Le progettualità individuate sono quindi relative in primo luogo alla cosiddetta migrazione al cloud, per l’adeguamento dei siti web e per lo sviluppo dei servizi on-line.

“Anci Toscana – sottolinea il suo presidente e sindaco di Prato, Matteo Biffoni – ha più volte sottolineato il ruolo fondamentale delle Unioni dei Comuni per lo sviluppo digitale dei territori e siamo soddisfatti che la Regione abbia accolto la nostra sollecitazione ad un contributo specifico, visto che le Unioni sono state di fatto escluse dai fondi del Pnrr. Ringraziamo la Regione per aver scelto questo percorso amministrativo, che contribuisce alla crescita digitale e viene incontro alle richieste delle comunità. Le progettualità sono quelle individuate nel corso degli incontri dell’estate scorsa, a cui sono stati invitati referenti di tutte le Unioni di Comuni, poi definite dopo le ulteriori interlocuzioni e i contributi provenienti dagli stessi referenti. Per i nostri Comuni è fondamentale cogliere appieno l’opportunità di un contributo regionale alla digitalizzazione e all’innovazione, che possa essere di impulso per ulteriori iniziative di sviluppo del territorio”.

C’è poi il grande tema della smart mobility, con il suo sistema di gestione delle autorizzazioni ai trasporti eccezionali e con la sperimentazione del car pooling. Questa parte del progetto prevede l’adozione da parte delle Province di una soluzione a riuso, già utilizzata dalla Città Metropolitana di Firenze e dalle Province di Livorno e Pisa per la gestione completamente digitalizzata del procedimento per le autorizzazioni ai trasporti eccezionali (presentazione dell’istanza, istruttoria, pagamento oneri, rilascio autorizzazione).

“Upi Toscana – commenta il suo presidente, Gianni Lorenzetti – accoglie con grande soddisfazione ed entusiasmo l’accordo tra Regione Toscana ed enti locali. Investire sulla digitalizzazione comporta oltre che un miglioramento della gestione interna dei processi, maggiore semplificazione e trasparenza per i cittadini e le imprese. Un’iniziativa di eccezionale valenza che le province sono pronte ad accogliere in un percorso innovativo e sinergico tra Istituzioni, che permetterà di risparmiare tempo e risorse, con uno scambio continuo di informazioni. Grazie all’assessorato guidato da Stefano Ciuoffo il finanziamento regionale va a colmare un’assenza di attenzione sulla materia verso le province da parte del Governo. C’è molto lavoro da fare, ma come sempre gli enti provinciali e il personale dedicato saranno pronti ad accettare la sfida: la creazione di Centri di competenza provinciali per l’innovazione e il digitale e la presenza di referenti provinciali per la transizione al digitale agevolerebbero il lavoro e sarebbero il punto di riferimento per la stessa Regione e per i territori”.

Circa la piattaforma Gis (il sistema informativo geografico) si intende favorire la costituzione, l’aggiornamento e la valorizzazione di banche dati geografiche di interesse per gli enti territoriali, attraverso l’implementazione di una piattaforma Gis basata su componenti open source che non preveda costi di licenza e che sia facilmente replicabile.

Per ciò che riguarda gli Open data, il progetto prevede di integrare le varie azioni già promosse, personalizzando i software open source più diffusi per realizzare cataloghi di dati in modo da realizzare la conformità ad un unico standard. Ciò consentirà agli enti di disporre strumenti funzionali all’interoperabilità con i cataloghi regionali (dati.toscana.it), nazionali (dati.gov.it, geodati.gov.it) ed europei (inspire.ec.europa.eu).

Per raggiungere questi obiettivi la Regione Toscana si impegna a mettere a disposizione i necessari, supporti da parte dei propri settori e della propria struttura per tutte le attività previste dall’Accordo e per la risoluzione dei problemi.

Da parte loro gli altri firmatari si impegnano a utilizzare le piattaforme e infrastrutture regionali per il raggiungimento degli obiettivi previsti dal progetto e a rendicontare le attività svolte e le spese sostenute secondo quanto previsto dalla normativa regionale.

L’Accordo verrà sottoscritto tra breve e sarà valido fino al 31 dicembre 2024.

“Insomma – conclude l’assessore Ciuoffo – intendiamo fare della Toscana una regione sempre più smart implementando le azioni che mirano alla trasformazione digitale del sistema toscano nel suo complesso, usufruendo del progetto per la Banda ultra larga e per la diffusione del 5G e delle infrastrutture tecnologiche e di servizio messe a disposizione dalla Regione. Intendiamo cioè accompagnare la Pubblica Amministrazione toscana in questo percorso, e supportare, attraverso infrastrutture digitali abilitanti, lo sviluppo urbano e dei territori, con particolare attenzione alla cybersecurity ed alla tutela dei dati”.