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L’inaffondabile Greta James di Jennifer E. Smith

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L’inaffondabile Greta James di Jennifer E. Smith


a cura di Roberto Fiorini

Subito dopo l’improvvisa morte della madre, la sua prima e più devota fan, e poco prima del lancio del suo secondo album, Greta James cade a pezzi sul palco.
Il filmato diventa rapidamente virale e lei decide di smettere di suonare: la sua carriera improvvisamente è in pericolo, quel tipo di pericolo che suo padre, Conrad, ha sempre previsto.
Il tipo di pericolo da cui l’ha sempre messa in guardia esortandola a fare scelte più pratiche con la sua vita.
Mesi dopo, Greta, ancora affranta e alla deriva, accetta con riluttanza di accompagnare il papà in una crociera in Alaska, un viaggio che i suoi genitori avevano prenotato per celebrare il loro quarantesimo anniversario.
Potrebbe essere la loro ultima possibilità di sanare vecchie ferite alla luce della perdita condivisa della madre/moglie.
Ma il viaggio si rivelerà anche un viaggio di scoperta per entrambi.
E per Ben Wilder, un affascinante storico, a bordo della nave per tenere una conferenza su The Call of the Wild, che sta lottando con un grande sconvolgimento nella sua vita.
Mentre Greta lavora per ricostruire i pezzi della sua vita e Ben affronta un futuro incerto, si ritrovano coinvolti in una magnetica attrazione, fanno affidamento l’uno sull’altro.
È proprio qui, in questo luogo improbabile, in mezzo al mare, lontano dai luoghi affollati della città in cui suona di solito, circondata dallo splendido scenario dell’Alaska, Greta guarderà in faccia finalmente ciò che deve fare, affrontando il dolore che ha sofferto e le ferite profonde della sua famiglia.
Dovrà decidere la sua strada ed in fondo come ritrovare la voce.
Un romanzo curativo perché Greta James non affonda realmente mai.
O almeno, così crede.
Una storia catartica, che aiuta a navigare tra le tempeste della vita e a lasciarsi andare.
Un romanzo divertente, emozionante e per certi versi indimenticabile.
Una storia ben raccontata con una narrazione davvero evocativa che mette a nudo le emozioni che accompagnano un viaggio verso la guarigione.
Greta James sta lottando.
Non suona un concerto da mesi, il suo nuovo album è in ritardo e ha rotto con il suo ragazzo.
Ma tutto questo è nulla in confronto alla scintilla che ha scatenato questi eventi: sua madre ha subito un aneurisma cerebrale ed è morta prima che Greta potesse raggiungerla.
Ora questa crociera in Alaska che i suoi genitori non vedevano l’ora di fare.
Il fratello di Greta, Asher, l’ha convinto ad andare in crociera con il padre, e lei decide di farlo per sua madre anche se lei e suo padre non vanno d’accordo da quando la sua carriera ha iniziato a decollare.
La crociera è emotivamente complicata, stressante ma anche un balsamo, sia per Greta che per suo padre.
La potenza dello scenario dell’Alaska respira attraverso le pagine, e il dolore di Greta per la morte della madre è palpabile.
Greta ci insegna che il modo migliore per gestire il dolore è attraversarlo, come qualcuno le ricorda sulla nave, anche se il percorso potrebbe essere difficile.
Possono due persone testarde deporre l’ascia di guerra per abbracciarsi e connettersi?
Greta è una musicista rock ‘n’ roll, abbastanza famosa da essere riconosciuta ma non così famosa.
Ben è un fanatico di Jack London.
Ma per Greta, “l’uomo della sua vita” non è Ben, bensì suo padre, Conrad.
Mi rendo conto soltanto adesso che non ho neppure segnalato che sto parlando del romanzo L’inaffondabile Greta James di Jennifer E. Smith pubblicato in Italia da Feltrinelli editore.
Lo stile di Jennifer E. Smith è accattivante e “fluido” come dovrebbe essere una crociera in Alaska, anche se come Greta, la nave fa “rock and roll” di tanto in tanto.
I personaggi che escono dalla penna della scrittrice funzionano, sono buoni e simpatici.
Con quel pizzico di eccentricità che non guasta mai, come nell’amico di Helen Todd, un ossessivo birdwatcher che desidera vedere qualche rarità aviaria su un lastrone di ghiaccio.
Ma Jennifer E. Smith riserva molte attenzioni alla descrizione della complessità di Conrad, un uomo che non riesce a superare una certa rigidità di metà secolo.
Greta è dura nei suoi confronti, e poiché lei è così diffidente, lo diventa pian piano anche il lettore, e questa è la vera originalità del romanzo.
Ho amato Greta, l’ho seguita con attenzione affrontare il dolore e poi riprendersi la vita pezzo per pezzo.
Mi è piaciuto molto il padre Conrad, onesto, con i piedi per terra, che arriva a capire sua figlia in tempo.
Greta è semplicemente la miscela perfetta di un unico e riconoscibile, tenero e selvaggio essere umano.
Allo stesso modo, Conrad è presente in ogni pagina con il suo dolore silenzioso, la sua delusione per gli errori commessi e la disperata speranza che Greta possa essere felice, al sicuro e amata.
Una storia sull’incontro tra padre e figlia bellissimo, nulla della loro relazione è banale, prevedibile o gratuito.
Jennifer E. Smith osserva con garbo il cuore umano e ci mostra che la vita esiste anche negli opposti.